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Rapporto genitori e figli: una riflessione

imagesU9WAJAL2Ogni giorno sono a contatto con parecchi bambini, sia all’interno delle scuole, sia durante le attività pomeridiane che organizzo. Spesso mi capita di notare come ci siano periodi o momenti in cui qualcuno di loro, senza apparente motivo, sia particolarmente agitato.

A volte, ovviamente non sempre, mi capita di notare come anche uno dei genitori di quel bambino sia particolarmente agitato o stressato. In quelle situazioni, lo ammetto, mi ritrovo a farmi sempre la stessa domanda: “E’ nato prima l’uovo o la gallina?”. Quello che intendo è che in situazioni di agitazione o stress familiare il collegamento e l’influenzamento tra genitori e figli è inevitabile e, dall’esterno, anche particolarmente evidente.

Quello che non è evidente è se la situazione di stress dei genitori sia dovuta all’agitazione del figlio o viceversa. Ovviamente non c’è una risposta unica al mio quesito perché ogni situazione è a se stante, però la riflessione può valere per tutti.

Genitori e figli, inevitabilmente, tenderanno ad influenzarsi emotivamente gli uni con gli altri sia nelle situazioni di benessere psicofisico sia in quelle più negative. Questo non è sbagliato, ne tanto meno evitabile, di conseguenza la cosa migliore è non fingere. Non fingiamo che vada tutto bene, non diciamo “Sto benissimo!” quando i segnali del nostro corpo raccontano il contrario. Se noi adulti per primi ci comportiamo in questo modo i bambini impareranno a comportarsi nella stessa maniera. Se quello che vorremmo insegnare loro è la capacità di raccontare cosa gli succede, noi per primi dovremmo imparare a farlo.

Pensate sia difficile?

Certo che lo è, ma se lo pretendiamo da loro, forse dovremmo prima pretenderlo da noi stessi.