Home SALUTE Pokèmon Go: Da gioco a ossessione a rischio dipendenza

Pokèmon Go: Da gioco a ossessione a rischio dipendenza

pokemon-go-surged-by-building-community_1469430336La nuova ossessione si chiama Pokèmon go, un gioco virtuale diventato famosissimo in poche settimane che ha catturato l’attenzione di migliaia di persone in tutto il mondo.  Il motivo di tanto successo è che si gioca in continuazione, si è in costante movimento anche mentre si fà altro. L’applicazione sfrutta la realtà aumentata con il GPS il quale individua la posizione dell’utente fornendo in tempo reale una mappa dettagliata dei luoghi circostanti. Potenzialmente qualsiasi luogo può essere un covo di pokemon.

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COME FUNZIONA

Ci si muove con il proprio smartphone cercando di catturare i pokèmon. Più ci si sposta e più se ne trovano. Quando si è vicino al pokemon immaginario si cerca di inquadrarli con la videocamera, puntandoli e colpendoli con una pallina. Il gioco è avvincente per questa suo binomio realtà-virtuale. Ma c’è chi nè ha fatto una vera e propria ossessione. In America così come in Italia si comincia ad assistere a delle scene a dir poco ridicole, gente che si ferma in strada, bloccando il traffico per catturare i Pikachu.

RISCHIO DIPENDENZA E ISOLAMENTO

Il problema sorge nel momento in cui la realtà virtuale diventa parte della nostra vita quotidiana. Un gioco compulsivo che sfocia in dipendenza e crea isolamento. Stare incollati davanti gli schermi del proprio smartphone è un pericolo costante in tema sicurezza. Sempre più connessi, ma sempre più soli. Se Pokemon go vuole che si esca ci riesce. Si è fuori, ma scollegati dalla realtà, intento ognuno a rimanere concentrato per acchiappare l’ultimo pokemon in giro, come dei veri e propri zombie.

COMPLOTTO

Ma c’è chi pensa che dietro il famoso gioco ci sia la mano dei servizi segreti, un complotto organizzato ad arte per spiarci. Un videogame studiato nei minimi particolari capace di catturare l’attenzione, distogliendo la nostra mente dalla vita reale. Il motivo che fà pensare al complotto sono le autorizzazioni richieste dall’App, geolocalizzazione, fotocamera e google account. Ma una domanda sorge spontanea l’account di google a cosa serve? E’ proprio dall’account google che Niantic, una startup nata in seno a google utilizza per raccogliere i dati personali per poi cederli a google stessa e al Governo. Secondo molti, inoltre la CIA sarebbe a capo del gioco, per spiarci in luoghi normalmente non immediatamente accessibili, come le abitazioni private. Altra considerazione chi è che decide dove piazzare i Pokèmon?  Le agenzie potrebbero piazzare i pokèmon  in certi luoghi interni per spingere la gente a fotografare e quindi avere immagini di prima mano di ciò che succede all’interno.

fonte: https://www.vocedinapoli.it/2016/07/22/pokemon-go-il-gioco-nasconde-un-complotto-segreto http://www.nextquotidiano.it/pokemon-go-un-operazione-segreta-spiarci1/