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Noi… mamme single

Quante donne inevitabilmente riescono a gestire casa, figli e lavoro o anche solo alcune di queste tre cose? Magari… sapete cosa succede? Succede che lo facciamo anche meglio. Forse perché ci sentiamo sì più responsabili ma anche più libere di prendere decisioni, sì più sole ma anche più intraprendenti per necessità, sì senza l’amore di un uomo ma con l’amore genuino di un figlio o la passione sfrenata per un lavoro.

Certo nulla di tutto ciò preclude il fatto che semplice non è, no: non lo è affatto. A volte comunque ciò che è difficile attrae e ci troviamo travolte nel vortice senza quasi accorgerci e dobbiamo sopravvivere in qualche modo, ecco allora che riscopriamo una parte di noi che ci era sconosciuta, quella parte che con un uomo vicino lasciavamo tranquillamente sopita e ignara trastullarsi tra le braccia di Morfeo. Sono dell’idea che ogni vita vissuta sia preziosa e di esempio per gli altri, da ogni persona che incontri puoi imparare qualcosa che ti cambierà e ti renderà più matura e consapevole sia nel bene che nel male, tutto ha un perché.

Io, impegnata da quando avevo 13 anni mi ritrovo a 40 sola con una bimba. Ora che mia figlia ha 13 anni non posso nemmeno immaginare che si fidanzi con un “bambino” della sua età. Eh no cara dolce e sognante adolescente che svolazza con le sue fantasie sopra le nuvole in mezzo ai delfini, devi prima vivere per te e con te per poi capire cosa vuol dire vivere con qualcuno, devi prima poter fare o almeno tentare di fare ciò che desideri senza freni morali e senza sensi di colpa: io ci sarò sempre per sostenerti e per darti le ali che ti permetteranno di volare felice anche lontano da me dalla tua mamma, perché se io so che tu sei felice io sono felice!

Il mio primo anno da sola l’ho passato a casa di mia mamma, io che a 19 anni sono uscita di casa per bramosia d’ indipendenza mi sono ritrovata dopo più di 20 anni a convivere di nuovo con mia madre. Non trovavo allettante l’idea ma molto peggio per me allora sarebbe stato andare a vivere sola con mia figlia. Oddio… solo all’idea mi sentivo mancare! Mi sentivo in colpa, mi sentivo inadeguata, mi sentivo fallita e mi sentivo tanto, tanto ma tanto sola. Una sensazione davvero brutta, difficile da spiegare a parole, come se fossi precipitata nel centro di un buco nero e non avessi più voglia di nulla, come se mi avessero svuotato dall’interno. Praticamente per mesi non ho fatto che piangere, indossavo il sorriso solo dal momento in cui prendevo mia figlia a scuola poi la sera, una volta addormentato l’angioletto, toglievo la maschera e ricadevo nell’abisso dei miei pensieri. La mia testa era come un groviglio di ingranaggi, i pensieri si accavallavano, i perché senza risposta mi consumavano, mi chiedevo cosa ci fosse di sbagliato in me. C’è voluto molto tempo per trovare la consapevolezza di ciò che mi stava accadendo, per far splendere il sole dentro di me e usare anche l’ironia per affrontare la vita, per godere della convivenza con la mamma e fotografare col cuore noi: una casa e tre generazioni di donne.

Mi ci è voluto del tempo per imparare a godere di ogni minuto degli abbracci e del calore dei sorrisi di mia figlia e di tutte le persone che mi stavano vicino, vicino a me solo … solo perché mi amavano: la mamma, mia figlia, parenti e amici. E’ un incommensurabile aiuto anche saper apprezzare la vicinanza delle persone, ti senti importante, ti senti viva, ti senti amata. E’ come se ad un tratto apri gli occhi e ti senti travolta da un incantevole profluvio di benessere.

E’ quindi arrivato infine anche il momento di comprar casa solo per me e mia figlia e di amare con tutta me stessa questa nuova e bella vita, una vita che voglio godermi appieno e che voglio dirigere: avete idea della pienezza d’ essere gli unici registi del proprio avvenire? Dalle piccole e sottili soddisfazioni che mi fanno sorridere come un letto a baldacchino o le tende rosa, alle cose più importanti come crescere mia figlia: insegnarle i veri valori della vita, dedicarmi a lei giocando insieme di giorno e leggendo o guardando un film la sera. Gestire il tempo per fare quello che mi piace e che non ho mai potuto (o voluto?) fare. Condividere la mia vita con gli amici e passare molto tempo con la mia famiglia. Ognuno di noi nella propria esistenza incontra delle difficoltà, ma l’approccio che noi abbiamo, positivo o negativo, è fondamentale a mio avviso. Ora non rinuncerei per nulla al mondo a questa vita, una vita che tempo fa mi faceva tristezza e paura … ironia della sorte? Quindi dedico a tutte noi donne questa frase di Italo Calvino “Prendete la vita con leggerezza che leggerezza non è superficialità, ma è planare sulle cose dall’alto e non aver macigni sul cuore”.