Si sa, con la crisi che c’è oggi, molti di voi di sicuro avranno pensato: e se facessi un lavoro da casa? Ottima idea, ma attenzione: molti pseudo “datori di lavoro” spesso e volentieri si fanno avanti con offerte che ingolosiscono, ma al momento del contatto per richiedere più informazioni sul lavoro da casa, nel 90% si tratta di veri e propri specchietti per allodole. Ecco quali sono le truffe più comuni in cui incappa chi cerca un lavoro da casa: dalla serie “se le conosci, le eviti.”
Dite la verità: quanti di voi, dopo aver mandato in giro il vostro curriculum vitae a centinaia di indirizzi senza ottenere risposta, oppure ricevendo una risposta negativa, hanno pensato di provare a svolgere un lavoro da casa? Sì, effettivamente si tratta di una prospettiva molto allettante, soprattutto se siete studenti, disoccupati, mamme che non possono lavorare al 100%, o semplicemente state cercando un lavoro da casa per avere una seconda entrata, e considerate le opportunità che offre la rete, in certi casi si possono avere delle entrate molto interessanti. Tuttavia, proprio perché ad internet (e ai social network, dove si incontrano molte offerte per un lavoro da casa) possono accedere tutti, occorre fare ancora più attenzione e imparare a distinguere i lavori online seri da quella che invece è vera, autentica e propria “fuffa” (per non dire di peggio).
Ma quali sono queste truffe a cui vanno incontro, prima o poi, tutte le persone che cercano lavoro da casa? Come fare a riconoscerle e, di conseguenza, ad evitarle?
Innanzitutto mettetevi bene in testa che, a dispetto di quello che si legge in giro, nessun sito ti paga per non fare niente. Siti ad esempio come Winspeople, che sembrano molto allettanti e che promettono cifre da capogiro semplicemente iscrivendosi, in realtà nascondono un’amara realtà: per accedere occorre sborsare una caparra, molto alta, come succede anche in Emgold e Real Translator.
>Nessun datore di lavoro chiede di essere pagato, sia “reale” sia “virtuale”. Quelli che lo fanno, nella maggioranza dei casi, sono delle persone che vogliono lucrare sulla vostra pelle. Nel 99% dei casi, dopo aver preso i vostri soldi, o spariranno magicamente o non vi daranno il lavoro promesso (né tanto meno un rimborso).
Attenzione anche a quelle pseudo multinazionali che, per rilasciarvi un software per poter lavorare, chiedono biglietti da 100 euro (o da 500 euro) come se fossero “bruscolini” a confronto di quello che potreste guadagnare se vi mettete con loro. Un esempio è l’ACN: la tecnica di contatto è vecchia come il mondo, perché prima vi sventolano davanti la possibilità di un lavoro da casa, navigando solo su facebook, poi non appena vi acchiappano, iniziano a mandarvi dei video molto allettanti, dove continuano a ripetere: “migliori prodotti, migliori servizi”, senza specificare in cosa consistono questi prodotti e questi servizi.
> Un datore di lavoro “evasivo”, o che non dichiara chiaramente quello che offre, può essere un potenziale truffatore. Inoltre, se avete dubbi, fate una ricerca online (soprattutto nei siti di recensioni).
Alcune ditte, come ad esempio la Forever Living Product, l’Avon, l’Yves Rocher, solo per citare le più comuni, propongono dei lavori interessanti, ma per i quali chiedono di acquistare una cifra importante di prodotti.
>Se non siete sicuri, prima di lanciarvi nella spesa folle, “tastate il polso”: tra le vostre conoscenze, i vostri amici, i vostri parenti, i vostri vicini, eccetera, ci sono delle persone che potrebbero essere interessate a questi prodotti? O voi stessi ne fate uso? Se sì, valutate con calma e, se siete convinti, lanciatevi nell’avventura, se no, lasciate perdere a prescindere, perché perderete solo tempo, denaro, e in più, oltre a ritrovarvi con questi prodotti sul gobbo, inizierete anche a sentirvi frustrati.
Un’altra truffa molto comune e in cui cadono molti che cercano un lavoro da casa, è quella del guadagno di cifre importanti tramite blog. Praticamente le persone che applicano questo tipo di truffa, prima vi dicono “cerchi lavoro per un blog? Vuoi guadagnare 1000 euro in un mese?”, poi non appena fate il contatto, vi arrivano sorprese di questo tipo: “sì, puoi arrivare a queste cifre con Adsense, ma per costruirti il blog, ti chiedo 100-200 euro”.
>La più viscida tra le truffe: il datore di lavoro sembra che stia cercando qualcuno, e invece vi propone la costruzione di un vostro blog ad un prezzo esoso, e senza la sicurezza che l’investimento valga la candela. Se volete guadagnare in questo modo, fate prima ad aprire un blog (gratuitamente) , poi dopo 4o articoli, a chiedere a Google l’ammissione al programma Adsense.
Ovviamente queste che vi ho elencato, sono solo le principali che si possono trovare nella rete e che, bene o male, chi sta cercando un lavoro da casa prima o poi dovrà incontrare. Tuttavia, se state cercando lavoro da casa e nella rete trovate qualcosa di interessante e di nuovo, tenete comunque presente che:
>Nessuno guadagna senza fare niente. Per intenderci, anche le cosiddette “CamGirls”, per guadagnare, devono girare un video dove si mettono in mostra.
>Nessun datore di lavoro, sia virtuale sia reale, anche se questa è una massima che si potrebbe applicare a tutti i settori (anche a quelli editoriali, per intenderci), chiede di essere pagato perché voi possiate lavorare.
>Una multinazionale, o una ditta seria, dice sempre in modo chiaro e coinciso, senza nascondersi, cosa offre al lavoratore, quali sono i suoi prodotti e quali sono i suoi servizi. Se non lo fa, vuol dire che si tratta di uno specchio per allodole.
>Diffidate di tutti quei siti che promettono rendite o guadagni abnormali in cambio di un “piccolo investimento”.
>Prima di lanciarvi in qualsiasi tipo di vendita o diventare distributori di un prodotto, valutate con attenzione se le persone che conoscete possono essere interessate o meno.
>Finora nessuno, tranne Bill Gates e Mark Zuckerbegger forse, è diventato milionario con la rete. Per dirla in parole povere, meglio ricevere pochi euro ma avere la certezza che il sito è serio e paga in modo regolare, che credere “al tanto” o alle promesse decisamente “non realizzabili”, e ritrovarsi poi con un pugno di mosche in mano e alleggeriti di diversi euro.