Home Rimedi Naturali La liquirizia: proprietà, benefici e controindicazioni

La liquirizia: proprietà, benefici e controindicazioni

Tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo fatto uso della liquirizia semplicemente mangiando qualche caramella o i famosi bastoncini. Ma in pochi sanno che questa pianta dal gusto forte, aromatico ed intenso, molto utilizzata come ingrediente per dolci, ha molteplici proprietà e benefici e che i suo  utilizzo in campo farmaceutico risalgono a tempi antichissimi. La liquirizia è ben nota per le sue proprietà digestive, diuretiche e drenanti e se vuoi scoprire come usarla al meglio per sfruttarne gli effetti benefici sei nel posto giusto, prosegui nella lettura di questo articolo e ti svelerò tutti i suoi segreti.

liquirizia-proprieta-e-controindicazioni

Cosa è la liquirizia?

La liquirizia (Glycyrrhiza Glabra = radice dolce) è una pianta perenne originaria e diffusa in Europa, Asia, Australia e America a fioritura estiva. Benché esistano diverse varietà di liquirizia, quella sicuramente più utilizzata sia in ambito dolciario che farmaceutica,  è la asiatica.

Questa pianta è caratterizzata da un grosso rizoma, (radice centrale),  da cui si diramano le varie radici, ed in cui sono contenuti i suoi principi attivi in particolare la glicirrizzina. La conoscenza di questa pianta risale a tempi molto antichi, si hanno infatti documentazioni sul suo utilizzo risalenti all’antico Egitto dove veniva impiegata principalmente per le sue proprietà calmanti in particolare per la tosse.

Come accennato della liquirizia viene raccolto il rizoma e con esso le radici; la raccolta di questi avviene in autunno quando cioè la pianta non è più fiorita e la maggior parte dei suoi principi attivi si concentra proprio nella porzione radicale e nelle foglie. La radice quindi può essere anche già utilizzata come tale una volta pulita, lavata ed essiccata, mentre le foglie devono essere usate fresche.

Proprietà e benefici della liquirizia

Questa pianta erbacea oltre che coltivata per essere utilizzata nell’industria dolciaria come aromatizzante o ingrediente di confetti e caramelle, trova largo impiego anche per le sue spiccate proprietà medicinali nella preparazione di rimedi fitoterapici.

Dalle radici si ottiene un succo, tramite estrazione, di colore scuro tendente al nero dal sapore agro-dolce tipico della liquirizia. La glicirrizzina che costituisce da sola il 20% circa dell’intero succo estratto dalle radici, mentre il restante 80 % è suddiviso tra flavonoidi, glucosio, amidi e vitamine, è un dolcificante naturale il cui potere di dolcificare è nettamente superiore a quello del comune zucchero da cucina (saccarosio).

Oltre ad avere uno spiccato effetto dolcificante la glicirrizzina è principalmente responsabile degli effetti terapeutici della liquirizia, effetti che andiamo ad elencare di seguito.In primis ricordiamo le proprietà rinfrescanti, depurative e calmanti; tutte ben note fin dall’antichità quando Ippocrate ne consigliava l’utilizzo per calmare la tosse. Ecco quindi che anche oggi trova largo impiego come sedativo della tosse o per rifrescare l’alito.

Sempre a livello del tratto gastro-intestinale la liquirizia svolge un’azione lassativa determinata dall’azione degli zuccheri presenti ed in particolare della mannite, che agisce trattenendo acqua nell’intestino favorendo così feci più “morbide” e quindi uno svuotamento più facile del colon.

La liquirizia trova anche impiego per il trattamento dei disturbi cronici dello stomaco (purché questi siano di lieve entità) quali gastrite, disturbi cronici del fegato, per contrastare gli spasmi meteorici intestinali.

Altro capitolo riguarda le proprietà come antiossidante della liquirizia. Abbiamo accennato infatti come il succo sia costituito anche da flavonoidi e vitamine (in particolare B1, B2, B3, B5, Vitamina C ed E); sostanze queste fondamentali per l’organismo perché impediscono ai radicali liberi di danneggiare le cellule “eradicandoli” letteralmente.

I flavonoidi poi che ritroviamo anche in altre piante come il Gingko Biloba offrono oltre che un effetto antiossidante aggiuntivo anche una protezione contro le malattie cardiovascolari. Una proprietà poco nota della liquirizia è invece quella di essere un “antivirale naturale” le virgolette qua sono d’obbligo perché se è vero che ha un effetto anti-virale, dobbiamo però specificare che questo è solo un effetto profilattico; in realtà la definizione antivirale non sarebbe proprio del tutto corretta perché riguarda sostanze in grado di combattere un’infezione virale in atto e questo non è il caso della liquirizia.

Tuttavia questa pianta è utile alleata nella prevenzione di malattie di tipo virale come l’influenza. Per ultima ma non di minor importanza ricordiamo gli effetti lenitivi ed antiinfiammatori già citati nell’introduzione di questo articolo. Medicamenti cutanei con estratto di liquirizia infatti applicati sulle abrasioni ne velocizzano la guarigione e la cicatrizzazione in particolare quelle delle mucose. Ecco dunque che collutori contenenti liquirizia possono essere usati per le gengiviti, o per lesioni della bocca come le afte.Vi sono poi due proprietà ancora oggi molto discusse di questa pianta: quella che vede la liquirizia come saziante dell’appetito e quella che ne vede l’utilizzo come decotto per contrastare il tabagismo, entrambe non comprovate.

La liquirizia però come tutte le piante con proprietà medicamentose ha degli effetti collaterali e delle controindicazioni che ne limitano o addirittura ne sconsigliano l’uso in alcuni casi e di seguito vediamo quali.

Liquirizia Si o No? Effetti collaterali e controindicazioni

La liquirizia tra le sue numerose proprietà benefiche però presenta delle limitazioni nell’utilizzo se non addirittura delle controindicazioni in alcuni casi. Come abbiamo detto uno degli effetti più marcati della liquirizia è la ritenzione di liquidi il che sebbene abbia un effetto benefico a livello intestinale risulta controindicato in pazienti che siano ipertesi o che soffrano di ritenzione idrica,  patologie  renali o patologie edematose o cardiovascolari.

In particolare il principio attivo responsabile di questa controindicazione è: l’acido 18-β-glicirretico o semplicemente acido glicirretico. Altro fattore da tenere in considerazione è l’effetto esercitato dalla mannite o Mannitolo.

Questo zucchero infatti è in grado di richiamare liquidi nel tratto in cui si va a trovare per cui per ingestione la liquirizia può avere effetti lassativi marcati soprattutto se in presenza di diarrea, patologie intestinali di natura propulsiva che possano accentuare gli effetti della liquirizia.

Ricordiamo inoltre che il mannitolo pure è un forte diuretico che però nelle concentrazioni presenti nella pianta della liquirizia non è in grado di contrastare gli effetti di ritenzione idrica dati dall’acido glicirretico.

L’uso di liqurizia è poi sconsigliato in caso di iperglicemia o di diabete a causa dell’alto contenuto di zuccheri. Altro caso in cui l’utilizzo della liquirizia deve essere limitato (se non proprio evitato in alcune condizioni particolari) è la gravidanza. È stato visto infatti che la glicirrizzina è in grado di raggiungere la placenta danneggiandola, di veicolare gli ormoni dello stress dal circolo materno a quello fetale e a dosi piuttosto elevate di accrescere gli effetti delle prostaglandine sulle contrazioni uterine aumentando il rischio di parto prematuro e danni al feto.

Pertanto in conclusione, se vogliamo possiamo concederci qualche confetto di liquirizia anche in gravidanza per favorire la digestione o calmare la nausea ma il dosaggio settimanale non dovrebbe mai superare i 250-300 mg.