Una cura ottimale del proprio tatuaggio determina, insieme alla corretta esecuzione, la qualità e la durata del lavoro. E’ buona norma quindi, imparare bene come curare un tatuaggio.
A seduta completata il tatuatore applicherà un ultimo strato di vasellina e nella maggior parte dei casi, una pellicola trasparente da cucina (stile domopak), che andrà a coprire e proteggere tutta la zona interessata. E’ consigliabile tenere questa pellicola per almeno un paio d’ore, affinché ne polveri ne altro, si depositi sul nostro tattoo.
A termine delle due ore possiamo cominciare a togliere la nostra pellicola. A seconda del soggetto e dalle fattezze del lavoro eseguito, possiamo notare qualche gocciolina di sangue e/o siero sanguigno.
E’ il momento quindi di dare una bella pulita. Come fare? Semplice: Procuriamoci un sapone neutro, con PH 5.5 e con una spugna morbida tamponiamo e laviamo il tutto. Evitiamo di strofinare troppo energicamente o di usare saponi molto aggressivi. In assenza di sapone neutro e spugna, è consigliabile procedere solo con acqua e lavare il tutto solo con l’ausilio delle mani. Inoltre è importante ripulire non solo la zona tatuata, ma anche una buona parte adiacente al tatuaggio. Ora possiamo asciugare tamponando con uno scottex.
Per terminare adeguatamente la nostra opera di pulizia, dobbiamo applicare una pomata idratante. Non va usata, come molti ancora consigliano, la vasellina. Questa pomata la utilizza solo ed esclusivamente il tatuatore in fase di esecuzione, perché rende morbida la pelle e facilita la penetrazione dell’ago. Viene in nostro soccorso quindi il Bepanthenol, una pomata idratante e lenitiva (quella che si usa con i neonati), che senza soffocare la porzione di pelle interessata, aiuta la guarigione e previene le irritazioni. In alternativa, la Pasta Fissan ha un compito estremamente simile.
Il Bepanthenol va applicato più volte al giorno e per più giorni, fino alla guarigione del tatuaggio. I tempi variano in base a tanti fattori. In genere varia da una settimana, fino ad un massimo di 4 settimane.
Va ricordato che il tatuaggio si comporterà proprio come una ferita e anche noi dobbiamo comportarci di conseguenza. Oltre a tenerlo idratato per evitare infiammazioni quindi, dobbiamo anche preoccuparci di non grattarci, ne staccare le pellicine che si creeranno. Tenere idratata sempre la zona faciliterà proprio questo processo, che farà cadere pellicine o eventuali crosticine, in maniera naturale.
Un altro consiglio è quello di non riapplicare nuovamente la pellicola, che sì protegge e tiene pulita la zona, ma impedisce l’ossigenazione del tutto. Cosi come tenere un cerotto troppo a lungo su di un taglio, rallenta la guarigione dello stesso. Oltre alla pulizia quindi, è importante far traspirare il più possibile la parte tatuata.
Senza dubbio è possibile affermare quindi, che un risultato ottimale dipende ovviamente dalla mano e dalla esperienza di chi esegue, ma anche dalle cure che noi dedicheremo al nostro tattoo.