Viaggio nella capitale della Transilvania che svela la faccia meno pubblicizzata di una Romania che in pochi conoscono.
Se siete tra quelli che pensano che una vacanza in Romania significhi ritrovarsi in un paese grigio, senza comfort dove gente poco raccomandabile vi inseguirà dalla mattina alla sera, beh vi sbagliate di grosso. Sono da poco tornato dal mio primo viaggio in Romania e di seguito troverete le mie riflessioni su alcune delle cose mi hanno colpito della città di Cluj Napoca.

Cluj Napoca è la seconda città del paese per estensione ed ufficialmente conta poco più di 300.000 abitanti. La zona centrale che si estende tra il modernissimo stadio Cluj Arena, il fiume Someșul Mic e le mura antiche è un invito al passeggio. Camminando tra le stradine che pullulano di originali cafè e ristoranti tipici, si viene avvolti da una vivace atmosfera internazionale. Se non fosse per la valuta diversa (LEI), difficilmente ci si accorgerebbe di non essere in una qualsiasi delle tante cittadine universitarie della Mitteleuropa. A parte i meno giovani, tutti sembrano padroneggiare senza problemi almeno il rumeno, l’ungherese e l’inglese (non è raro incontrare qualcuno che parli anche italiano o spagnolo).
La città è caratterizzata da una miriade di facoltà universitarie (principalmente di medicina ed informatica), che spuntano ad ogni angolo. Il centro storico sembra non perdere mai di vita. Di giorno grazie alle lezioni, di sera per via di feste e festicciole, la scena appare sempre dominata da studenti. Nicu, un ragazzo moldavo che ci ha accompagnato con blablacar, ci spiega (con un italiano quasi mai incerto) che molti degli studenti universitari provengono dalla vicina Moldavia grazie alle tante borse di studio a loro riservate da parte dello stato Rumeno e lascia trasparire una certa malinconia nello spiegare l’insensatezza, a suo dire, della separazione tra questi due stati.
Se forte sembra essere il bionomio che unisce Moldavia e Romania, decisamente indissolubile appare quello tra quest’ultima e l’Ungheria. Dovuto alle ben note ragioni storiche, l’intreccio tra queste due culture sembra non essersi mai sopito ed emerge chiaramente con influenze culinarie, reminiscenze architettoniche ed un bilinguismo che appare a tratti naturale ogniqualvolta ci si imbatte in indicazioni turistiche o nei cafè e nei ruin pubs che ricordano decisamente quelli ben più conosciuti di Budapest. Andreea, una dermatologa rumena traferitasi a Cluji Napoca 6 anni fa ci conferma in un inglese impeccabile come la lingua magiara le sia stata indispensabile per comunicare con i pazienti in certe aree della nazione, dove gli abitanti, specialmente i più anziani, si esprimono solo in ungherese.
Seppur circondata da una natura incontaminata che va sicuramente apprezzata con escursioni o brevi tour in auto, da un punto di vista prettamente turistico, la città in sé non è magari all’altezza di altre mete simili. Tuttavia, vale certamente la pena di visitare le numerose chiese, sia cattoliche che ortodosse, che, insieme al pregevole teatro nazionale, arricchiscono lo spessore culturale del luogo. Se si vuol spendere una giornata fuori città, consigliamo una visita alle miniere di sale di Turda, raggiungibili con una mezz’ora di autobus (o anche più velocemente via Uber che qui ci è sembrato un servizio davvero ben organizzato ed economico) che vi regalerà anche l’opportunità di entrare a contatto con la selvaggia campagna circostante.

Una nota di colore, meritano i curiosi rotoli di cavi che, attorcigliati in intrecci che hanno dell’incredibile in molti degli incroci della città, desteranno sicuramente la vostra attenzione. Ebbene, seppur installati in modi a dir poco opinabili sotto il punto di vista estetico, questi ammassi di cavi sono la ragione di uno dei primati della Romania: internet. Grazie alla moderna rete di fibra ottica di cui si è dotata la nazione, si può giovare di una delle velocità di connessione più veloci al mondo, superata in Europa di pochissimo solo dalla Svezia nel primo trimestre di quest’anno con 95,3 Mbps contro 95,0 (Q1 2017 State of the Internet – Connectivity Report | Akamai). Questa è solo una delle condizioni che hanno fatto sì che Cluj Napoca sia oggi conosciuta come la Silicon Valley della Romania, un ambiente fertile per start up soprattutto legate ad App ed informatica in generale.
Capitale della regione della Transilvania, più che simbolo della leggenda di Dracula, Cluji Napoca spicca come baricentro del polo economico del nord ovest. Seppur sicuramente non all’altezza di destinazioni turistiche top, resta comunque un’ottima opzione per godersi qualche giorno di relax a prezzi molto contenuti, ed entrare in contatto con una faccia della Romania molto distante da quella troppo spesso dominante degli stereotipi derivanti delle periferie di Bucarest o dai problemi di criminalità che per lungo tempo hanno occupato le prime pagine dei quotidiani italiani. La cordialità delle persone, l’accoglienza ed organizzazione turistica (gentilissimo il personale degli uffici di informazione turistica), insieme alla dinamicità di una realtà positivamente proiettata al futuro vi daranno sicuramente degli interessanti spunti di riflessione. D’altronde viaggiare serve anche e soprattutto a questo.