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Chirurgia estetica: va di moda il lato B

Pietro Piacenti Ph (9) (1)

La tendenza dell’estate 2016? Un lato B strepitoso, spudorato  e marmoreo, in una parola alla brasiliana.

Magari da postare con un belfie (il selfie del posteriore preso da dietro attraverso svariate contorsioni).

Una richiesta che ha registrato un incremento esponenziale dopo i Mondiali di calcio, a testimonianza che i fattori culturali incidono profondamente sull’ideale estetico. Con la globalizzazione cresce anche il popolo degli immigrati, di seconda o terza generazione, che si affidano a terapie e ritocchi per cancellare difetti o mitigare segni del tempo. E’ proprio questa nuova fascia di pazienti che affolla le sale dei chirurghi estetici italiani, ai quali chiedono soprattutto soluzioni per modificare la forma degli occhi a mandorla, vedi il popolo cinese che oramai vive in Toscana, eliminare macchie e difetti. E’ una sfida per la medicina estetica, che dovrà sempre più tenere conto dell’aumento della percentuale di popolazione mondiale con tipologie diverse fra loro, personalizzando i trattamenti, in base alle caratteristiche etniche dei pazienti.

E dunque il curvy torna di moda, l’estate che ci attende sarà un delirio di immagini, moda, hot pants, bikini alla brasiliana, selfie di lati B, con l’invidia verso le varie J.Lo, Nicky Minjai, Beyoncé, Kim Kardashian, o, forse, il riconoscimento di canoni estetici diversi dai nostri: il modello afroamericano che si impone sugli altri.

Come cantava il disincantato Tinto Brass nel suo famosissimo Elogio del culo, “un bel posteriore è comunque un notevole attrattore”. E oggi come non mai sembra davvero aver ragione. Il femminismo aveva livellato tutto quello che sembrava over, sminuito il potenziale delle curve, la moda contemporanea aveva costretto a nascondersi nelle taglie ridottissime delle modelle skinny di oggi;  ma il sedere, oggi, è tornato di moda. Fa parlare di sé. si fa notare, è diventata l’ossessione contemporanea delle star di Hollywood che fanno a gara per chi lo ha più bello e più bello significa grosso. E chi non ne è dotato di natura, dunque, ricorre a mani esperte.

Come ci indica il Prof. Mario Dini, chirurgo estetico con studi a Firenze e Milano, “è il lato B l’indiscusso protagonista della chirurgia plastica targata 2015. Lo si vuole soprattutto più tornito (rispetto al 2014, + 36% di aumento con le protesi e + 28% di aumento con il grasso del paziente), ma anche più “alto”, compatto e senza tessuti in eccesso, come dimostra l’aumento di ben il 36% degli interventi di chirurgia plastica, la tendenza emerge forte e chiara dai dati statistici appena diramati dall’American Society of Plastic Surgeons ASPS, la più prestigiosa e rappresentativa associazione di chirurghi plastici del mondo, della quale la Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica Sicpre è l’unica gemellata italiana”.

La “moda” di glutei più torniti e prorompenti arriva dal Brasile dove, si sa, l’attenzione per quello che spesso balza agli onori della cronaca come il “bum bum do Brasil” è quasi maniacale: le meravigliose e bianche spiagge di Copacabana sono spesso popolate da ragazze di rara bellezza che non temono di mettere in mostra con bikini succinti il loro lato B da capogiro.

Gli Stati Uniti sono stati il primo Paese a recepire questa tendenza fino a che, anche in Italia, non si è iniziato a parlare di gluteoplastica. Nel 2015, infatti, sono stati eseguiti 1,7 milioni di interventi di chirurgia estetica, e i trattamenti mini-invasivi, come infiltrazioni di botulino e filler, hanno raggiunto quota 14,202 milioni. Negli USA come da noi, ormai l’attenzione rivolta ai glutei crea un trend, si registrano nel 2015 un totale di circa 22mila interventi ai glutei.

Il Prof Dini cita una ricerca appena uscita sulla stampa che porta ad una constatazione alquanto bizzarra: “l’intelligenza femminile in relazione al Lato B: gli scienziati della University of Oxford e del Churchill Hospital hanno messo in relazione l’intelligenza femminile con il fondoschiena pronunciato traendone conclusioni incoraggianti per tutte quelle donne che sono dotate di un importante Lato B. Si apprende dalla ricerca infatti che il sedere “abbondante” derivi da un eccesso di grassi Omega 3, che favoriscono lo sviluppo del cervello e non solo: anche la salute ci guadagna, perché il sedere grande è spesso legato a livelli più bassi di colesterolo, aiuta a produrre ormoni che metabolizzano lo zucchero ed è quindi una difesa importante contro il diabete”.

Ma il lato B è anche il punto focale del fascino femminile, che si concentra tutto in pochi centimetri: gli esponenti del sesso maschile sono attratti in particolar modo della curvatura “perfetta” di 45,5 gradi  oltre che dalle dimensioni e dalla forma. Una caratteristica che contraddistingue sex symbol apprezzate proprio per il loro fondoschiena, da Marilyn Monroe a Brigitte Bardot,  da Jennifer Lopez a Britney Spears. C’è addirittura chi è ossessionato dal proprio lato B e così si sottopone ad interventi di chirurgia estetica.

Il sedere adesso deve essere pieno, non svuotato, tonico, plastico, vivo, rotondo, liscio. Ma soprattutto tanto, in parole povere alla brasiliana. Gluteoplastica, Liposuzione, liposcultura, lipofilling e lipostruttura; sollevamento e rimodellamento. Poi c’è la biorivitalizzazione e la biostimolazione; il filler di collagene, il botulino e l’acido ialuronico. E per finire anche il laser (per le smagliature).

Professore, che cosa è la Gluteoplastica?
La gluteoplastica, o chirurgia di rimodellamento del gluteo, è un intervento di chirurgia plastica che consente di modificare la forma e le dimensioni dei glutei. Attraverso questo intervento è possibile aumentare e/o modificare la forma dei glutei nei pazienti che presentano un rilassamento dei tessuti causato da un importante dimagrimento o dal naturale trascorrere del tempo, oppure un sedere piatto o troppo piccolo.

Quali tecniche chirurgiche esistono per l’aumento di volume dei glutei?

Le tecniche chirurgiche più moderne utilizzate per la chirurgia plastica dei glutei sono due: il lipofilling o lipostruttura e l’utilizzo di protesi di ultima generazione.

Il lipofilling è una tecnica innovativa che, in caso la paziente presenti sufficienti accumuli adiposi, prevede l’utilizzo del proprio grasso per aumentare e rimodellare i glutei. Attraverso delle piccolissime cannule, viene prelevato il tessuto adiposo da aree dove questo è presente in maggiore quantità (addome, fianchi, cosce, ecc.) e, dopo opportuno trattamento, viene re-iniettato con micro-cannule nelle aree del gluteo da riempire. La quantità di grasso necessario per ottenere un buon aumento di volume del sedere è compreso tra 250 cc e 600 cc.

Il grande vantaggio di questa tecnica è che viene utilizzato tessuto autologo per effettuare l’aumento di volume e quindi non vi sono complicanze legate all’uso di protesi (contrattura capsulare, estrusione dell’impianto, ecc). Inoltre, grazie al prelievo di grasso, viene fatto un rimodellamento delle aree dove vi sono accumuli adiposi, con grande soddisfazione della paziente. Lo svantaggio di questa tecnica è che una parte di grasso re-innestato tramite lipofilling (variabile da persona a persona, in media circa il 30%) viene riassorbito. L’utilizzo di protesi glutee è indicato nelle pazienti che non hanno sufficienti accumuli adiposi per effettuare l’aumento di volume mediante lipofilling. Le protesi hanno una superficie liscia e sono costitute da silicone di ultima generazione conforme all’utilizzo medico, specifiche per essere impiantate nella regione glutea e per questo più resistenti rispetto alle protesi mammarie.

E’ stato dimostrato, mediante studi scientifici, che l’impianto di protesi in silicone non provoca, né aumenta l’incidenza di malattie autoimmuni o di malattie del tessuto connettivo. L’incisione per il posizionamento dell’impianto viene fatta nella parte alta dei glutei, nel solco intergluteo, in modo che la cicatrice rimanga nascosta tra le due natiche. Le protesi possono essere posizionate all’interno del muscolo grande gluteo, oppure più superficialmente al di sotto della fascia che ricopre il muscolo. Le più grandi case produttrici garantiscono le protesi di gluteo per circa dieci anni, al termine dei quali suggeriscono la sostituzione per evitare eventuali deformazioni e/o rotture delle stesse.

Crediti Ph. Pietro Piacenti Studio Effetti Visivi