Quando gli anziani tengono sveglia la mente
Nel mondo di oggi siamo abituati a vedere anziani che spesso vengono catalogati come persone con poca memoria o senza cervello. Infatti si pensa che tutti gli anziani abbiano un rallentamento di alcune funzioni vitali.
Ma non dobbiamo dimenticare che esistono degli anziani che nonostante la loro età riescono a ragionare. Potremmo dire che ragionano anche meglio di un giovane.
Ci sono dei super anziani che riescono a mantenere sempre in funzione il cervello che vengono chiamati superanger. Tenere allenata la mente tende a rallentare l’atrofia del cervello. Infatti se l’anziano non tiene allenata la mente si può presentare un avanzamento dello stato di invecchiamento.
Secondo uno studio condotto da Amanda Cook della Northwestern University a Chicago si è comparato un normale anziano con un superanger.
Dalla ricerca si è notato che un anziano medio ha una perdita di volume cerebrale quasi del doppio rispetto ad un super anziano. Insomma, un anziano medio ha una velocità di invecchiamento del doppio più rapida rispetto ad un super anziano.
Le statistiche riportano che su 36 persone sane di 80 anni (di cui 24 considerati superanger) si ha una percentuale di perdita di volume cerebrale all’anno. Negli anziani normali si ha il 2,24% della perdita del volume cerebrale all’anno contro l’1,06% dei super anziani.
Anche i calcoli dell’età del cervello hanno riscontrato dei risultati eccellenti perché alcuni anziani hanno un cervello che arriva a 25 anni.
Ovviamente se il corpo presenta delle malattie potrebbero interferire con lo stato dell’anziano anche se un vecchio studio riporta qualcosa di strano. Uno studio sempre della Northwestern University ha analizzato 8 menti di 90enni. Queste persone fino alla morte hanno risposto con una memoria da 50enni.
Durante le analisi i ricercatori hanno trovato delle placche che potevano essere un principio di Alzheimer. La scoperta ha lasciato i ricercatori di stucco. Ancora non c’è una risposta all’evento ma secondo alcuni si tratterebbe di superanger che sono riusciti a combattere la malattia. Una motivazione potrebbe essere che queste persone sono nate con più neuroni rispetto alle persone normali.