Home SALUTE Auto al sole? Guiderete come degli ubriachi!

Auto al sole? Guiderete come degli ubriachi!

guidare col caldo

Se esistesse un “caldometro” che agisse alla stregua dell’etilometro, ne scopriremmo delle belle, scopriremmo soprattutto un fatto molto inquietante dai risvolti a volte drammatici, ovvero, che nei giorni di caldo come sono questi, gli esperti dicono che queste temperature in Italia non si registravano da almeno trent’anni, guidare un’auto il cui abitacolo non sia rinfrescato e la cui temperatura sia intorno ai 35 gradi, ha gli stessi effetti sul conducente di quanti ne avrebbero un paio di bicchieri di vino capaci di far schizzare la lancetta dell’etilometro a ben oltre lo 0,5 grammi per litro di sangue ammessi dalla legge.

Insomma, guidare con una temperatura elevata genera gli stessi effetti indotti dall’alcool sul conducente, riflessi alterati, sonnolenza improvvisa, disattenzione, fastidio, stati di prostrazione misti a euforia, crampi, nei casi gravi delirio. E’ ovvio che in queste condizioni l’incidente è sempre in agguato, alla stregua di quanto lo sia in un paziente alticcio. A giungere a questa conclusione gli esperti della Casa automobilistica Seat.

Certo oggi le macchine sono dotate di climatizzatori, ma spesso sono i primi chilometri quelli più critici, quando entriamo in auto, dove la temperatura supera i 50 gradi C se l’auto è stata esposta al sole e per giungere a queste temperature non compatibili con la vita, è sufficiente lasciare ferma l’auto chiusa al sole per non più di mezz’ora. Spesso, per la fretta di giungere puntuali ad un appuntamento, accediamo in auto senza dare il tempo alla vettura di rinfrescarsi un po’. L’aria in poco tempo passa da 50 a 35 gradi, se il tragitto è breve magari si decide di non accendere il climatizzatore ed ecco scattare il pericolo assimilabile alla guida in stato di ebbrezza.
Se poi non disponiamo di climatizzatore in auto, magari perché si è guastato sul più bello e siamo costretti a viaggiare lo stesso, i pericoli si amplificano e scopriamo che i rischi di una guida in condizioni di temperature estreme si equivalgono a quegli stessi rischi che corrono coloro che si mettono alla guida con un tasso alcolemico fuorilegge.

«È un paragone piuttosto calzante, anche se non è esattamente la stessa cosa. Alcuni sintomi di entrambe le condizioni sono simili», spiega il dottor Antonio Voza , responsabile del Pronto Soccorso – EAS dell’IRCCS Humanitas Research Hospital. «Questo perché sia il gran caldo nella macchina che l’alcol in corpo – continua – provocano una rapida vasodilatazione, l’abbassamento della pressione e una riduzione dell’afflusso di sangue al cervello. Chi è alla guida, pertanto, potrebbe avere una soglia di attenzione inferiore e dei riflessi meno pronti».

Esistono i rimedi?

L’ideale sarebbe quello di non affrontare viaggi impegnativi nelle ore più calde della giornata, anche in presenza di auto climatizzate, per il semplice fatto che dalla vettura prima o poi si dovrà scendere per una sosta e lo shock termico per gli occupanti è sempre in agguato. Al di là di questo, conviene sempre prima di entrare in auto, arearla in modo da far raggiungere in breve tempo la temperatura dell’abitacolo a quella esterna, dopodichè accendere il climatizzatore. La Casa automobilistica che ha effettuato lo studio consiglia di privilegiare l’impostazione automatica del clima in modo che l’aria fresca venga distribuita uniformemente all’interno dell’abitacolo.

Ma la stessa aria condizionata può nuocere alla salute?

I benefici che il climatizzatore può dare soprattutto ai pazienti anziani, sono di gran lunga maggiori di qualche fastidio che potrebbe arrecare spesso per l’uso incongruo che di questi dispositivi si fa. Basterebbe non puntare le bocchette dell’aria in un solo punto del corpo per troppo tempo, alternare un po’ l’ingresso dell’aria esterna a quella climatizzata, adeguare la temperatura dell’auto a quella esterna poco prima di scendere dalla macchina e si eviterebbero cervicalgie e anche disidratazione. Per il resto, oggi più che mai il climatizzatore dovrebbe essere considerato un vero e proprio salva vita, soprattutto nei confronti di pazienti anziani e cardiopatici che si ostinano a non usarlo rischiando in questo modo di morire.

Fonte:Humanitas Salute