Si chiama Glucopen l’innovativa penna per misurare la glicemia senza provare dolore. Glucopen è un dispositivo medico nato da un equipe tutta italiana, vediamo come funziona.
Sviluppato un dispositivo per l’automisurazione della glicemia senza provocare dolore (causa di scarsa compliance all’autocontrollo).
“Glucopen” è stato ideato dai ricercatori di tre strutture italiane (il dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa, l’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa e il dipartimento di Chimica dell’università di Firenze) grazie a un progetto triennale cofinanziato dalla Regione Toscana.
Il prelievo si farà senza effettuare quei fastidiosi buchi sul polpastrello, che ogni diabetico in terapia con insulina deve sopportare più e più volte al giorno. L’obiettivo è stato raggiunto grazie anche ai progressi in ambito nanotecnologico. “Ci siamo ispirati alla proboscide delle zanzare per progettare microaghi in ossido di silicio, vetro puro, da dieci a cento volte più sottili di un capello umano.
La penna è costituita da un chip in silicio, simile a quello della componentistica microelettronica, da cui sporgono “nanocannule” molto corte e sottili (profondità: 150 um; diametro nell’ordine delle unità di micron)” spiega Giuseppe Barillaro, ricercatore presso il dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’università di Pisa. “Questi microaghi di ossido di silicio (vetro puro) – disposti a matrice – penetrano soltanto negli strati superficiali della pelle senza raggiungere i recettori del dolore e permettono di prelevare per capillarità il liquido intestiziale.
Quest’ultimo, attraverso i “microaghi” raggiunge sul versante opposto della piastrina di silicio un serbatoio dove è allocato il biosensore che misura la concentrazione del glucosio”. Per ora la sperimentazione è stata effettuata in vitro su soluzioni di liquido interstiziale titolate e con prove di penetrazione in pelle sintetiche o animali.