“Trasformare il tuo corpo è possibile”: quanti avranno sentito ripeterlo, quanti avranno finito per farne un vero e proprio motto delle proprie giornate, una piccolo incoraggiamento verso la conquista di un risultato che spesso non è solo apparenza fisica, ma tacita esigenza di gratificazione.
E questo incentivo al successo, si potrebbe dire, a un voler stare bene, in nome della salute e del benessere, ma anche della felicità, è destinato a restare disatteso?
Certo che no!
Trasformare il tuo corpo è realmente possibile e realmente alla tua portata. Dipende solo da te, nel bene e nel male.
Molti finiscono per cercare una soluzione troppo rapida, perseguono dimagrimenti immediati e trasformazioni dal giorno alla notte: affidarsi a impazienza e pressappochismo è il modo migliore per condannarsi al fallimento.
Solo pazienza e perseveranza permettono di trasformare molte “missioni impossibili” in una realtà di successi, perché i meccanismi alla base di ogni perdita di peso e di una conseguente trasformazione corporea conoscono un solo imperativo categorico: il tempo.
Diffidate di strategie a breve termine che regalano sogni irrealizzabili: tutti gli approcci nutrizionali prima o poi raggiungono una fase di stallo, il peso non varia più, i cambiamenti si fanno più rari, niente sembra più funzionare secondo i propri piani.
Proprio quando la frustrazione è dietro l’angolo, proprio quando tutto sembra perduto, insistete, portate pazienza.
Proviamo a capire perché.
Il nostro corpo non ama il cambiamento, costruisce giorno dopo giorno una sorta di “comfort zone” entro cui trova i parametri della sua normalità; questa omeostasi è l’obiettivo di tutte le sue attività metaboliche.
Ecco perché quando sono in atto delle trasformazioni, come la perdita di peso o una variazione della composizione corporea, l’istinto a riportare questa “cosiddetta normalità”, questo generale equilibrio, induce il corpo a regalarci poche soddisfazioni in termini di risultati evidenti.
Se le persone accettassero la latenza di cambiamenti nel breve periodo e perseverassero nel loro progetto di trasformazione con strategie a lungo termine, consentirebbero al proprio corpo di familiarizzare con il mutare delle cose. E’ come se il nostro corpo dovesse essere accompagnato nel suo percorso di conoscenza del mondo al di là della confort zone, dove tutto appare come destabilizzante e alieno.
Mentre la mente è rivolta a un futuro di sogni e aspettative, il corpo è ancorato a una realtà di parametri biologici spesso consolidati nel passato: maggiore è la trasformazione da raggiungere, maggiore il suo tentativo di opposizione.
Date tempo al tempo: cambiare è un processo, non uno status quo. Solo così il vostro corpo diventerà il migliore alleato per la vostra trasformazione.
