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Messa in mora del Governo nei confronti di Aferpi: arriva la risposta di Rebrab

Dopo alcune settimane di attesa ecco che sembra essere finalmente arrivata la lettera di risposta da parte di Aferpi, sigla questa con la quale viene indicata l’azienda di ‘Acciaierie e FERriere di PIombino’, nei confronti del Governo.

Una lettera di risposta da parte dell’azienda sopra citata a quella di messa in mora ricevuta a metà aprile ed inviata all’azienda da parte del ministro dello Sviluppo Carlo Calenda nella quale venivano denunciate le inadempienze di Aferpi. Come precedentemente anticipato la risposta da parte di Issad Rebrab era davvero molto attesa ma al momento si conosce ancora ben poco di quanto scritto in quanto non sembrerebbe essere stato svelato il contenuto della lettera sopra citata. E proprio su tale delicata vicenda si è espresso Lorenzo Fusco della Uilm il quale ha fatto sapere di essere a conoscenza della lettera di risposta da parte di Aferpi a quella inviata in maniera formale da parte del Governo sostenendo inoltre che proprio tale lettera, al momento, si trova “nelle mani del Commissario Straordinario“.

Alcune indiscrezioni rivelano che Issad Rebrab si sia incontrato privatamente con il ministro Calenda lo scorso mercoledì e che proprio quest’ultimo sembrerebbe aver rivolto all’algerino due diverse proposte e nello specifico gli avrebbe riferito “o accetta due anni in più di sorveglianza e apre a un partner per l’acciaio o procedo per inadempienza contrattuale”. E’ chiaro però che entrambe le soluzioni proposte dal ministro Calenda risultano essere poco vantaggiose per Issad Rebrab la cui risposta alla lettera di messa in mora al momento non è stata ancora svelata e che, nel caso in cui accettasse la prima proposta ovvero due anni in più di sorveglianza i lavoratori ex Lucchini potrebbero avere la copertura degli ammortizzatori sociali fino al mese di giugno del 2019, nel caso in cui però lo stabilimento in questione produca qualcosa.

E proprio negli ultimi giorni è stato possibile registrare tra i produttori italiani e internazionali un certo attivismo in quanto sembrano essere davvero molte le società che hanno dimostrato di avere un certo interesse per Aferpi e tra queste vi troviamo Jindal, British Steel e Liberty House e altre ancora ma nonostante ciò proprio Issad Rebrab sembrerebbe aver riferito in diverse occasioni al suo staff di non avere assolutamente intenzione di accettare l’imposizione di soci a lui non graditi. Tra i tanti che hanno commentato la vicenda vi troviamo anche il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani il quale ha affermato che l’industria siderurgica toscana dovrebbe essere inserita “in una strategia nazionale ed europea, affinché l’alta qualità e il saper fare di queste imprese non venga perduto”.