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Furbetti del Cartellino: fuori in 30 giorni

E’ notizia di oggi, che nella riforma della Pubblica amministrazione, che il Ministro Madia sta portando avanti, è stata finalmente inserita la possibilità della sospensione e del licenziamento entro 30 giorni, un mese, dei cosiddetti furbetti del cartellino, cioè di coloro che si recano al lavoro, timbrano e poi, come nulla fosse, vanno a fare la spesa, dal medico a ritirare una ricetta, o addirittura a svolgere un secondo lavoro nel settore privato.

E verrebbe da dire finalmente. Striscia la Notizia, le Iene e tanti altri programmi televisivi consimili, hanno documentato per anni, anche con clamorosi pedinamenti, questa pratica tutta nostrana, e ci hanno costruito sopra la loro fortuna, quasi.

Ora, dicevamo, sembra, che questa pratica abbia ormai le ore contate, poiché, da quello che comunica il Ministero competente, la riforma, in questo specifico caso, dovrebbe essere approvata entro il 28 febbraio.

Speriamo vivamente che la cosa vada in porto, in quanto, fino a ieri, perfino l’OCSE, l’organizzazione dell’ONU per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, bacchettava il nostro paese, in quanto gravato da una corruzione dilagante, bassi indici di produttività e un livello della tassazione eccessivo, per non parlare del livello di disoccupazione, sopratutto giovanile

E’ ovvio, che una riforma del genere, che dovrebbe entrare prepotentemente a modificare alcuni articoli fondamentali del Testo Unico del Pubblico Impiego, in primis, per quanto riguarda i contratti, avrebbe un profondo impatto sull’economia, in termini sia di innalzamento degli indici di produttività, ma anche e soprattutto, di occupazione e di reputazione. La reputazione, cioè, del nostro Paese, che, per quanto riguarda soprattutto il settore pubblico, non gode certo di alto credito a livello internazionale.

Anche perché, da quello che è dato sapere, non rischiano di perdere il posto di lavoro solo i furbetti del cartellino, ma anche gli eventuali dirigenti che dovessero coprirli. Quindi, in sequenza, ci sarà la sospensione entro 48 ore dei furbetti, il loro licenziamento entro 30 giorni e anche conseguenze disciplinari e di lavoro per il dirigente connivente.

In un paese come il nostro, in cui la disoccupazione generale è all’ 11 per cento e quella giovanile supera il 45 per cento, dove per un concorso a 800 posti di cancelliere presso il ministero della Giustizia, fanno domanda di partecipazione in più di 300 mila, era ora che si riequilibrasse finalmente la situazione.