Come scoprire se siamo o meno soggetti a sviluppare malattie cardiache oppure siamo a rischio infarto? Ecco la formula colesterolo per calcolare l’indice di rischio cardiovascolare, ovvero il rapporto totale tra il colesterolo totale e la fazione HDL
Qual è la formula colesterolo più adatta per calcolare il rischio cardiovascolare, ovvero vedere subito a colpo d’occhio se siamo o meno soggetti a sviluppare malattie cardiache e ad incorrere in un potenziale infarto?
Si tratta di una domanda che prima o poi tutti i soggetti si fanno, soprattutto quelli che sono più a rischio e che vogliono trovare un modo per abbassare il colesterolo e vivere una vita più sana e preoccupazioni.
Calcolare l’indice di rischio cardiovascolare, al contrario di qualche anno fa, è molto semplice e richiede davvero pochi minuti.
In genere viene fatto in qualsiasi studio medico e dà la possibilità al paziente di tenere sotto controllo i propri valori. Ma come viene fatto?
Formula colesterolo rischio cardiovascolare: tutto parte dagli esami del sangue
L’indice di rischio cardiovascolare viene calcolato generalmente dividendo i valori del colesterolo totale per quelli del colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo cattivo), che di solito vengono rilevati su un piccolo campione di sangue prelevato a digiuno.
L’indice di rischio è considerato accettabile quando risulta inferiore a 5 nell’uomo e a 4,5 nella donna. Al di sopra di questi valori invece si hanno più probabilità di sviluppare malattie cardiache e di incorrere in infarti o altre disfunzioni del cuore.
Nello specifico, la formula del colesterolo sarà la seguente:
ColesteroloTOT = HDL + LDL + VLDL
Ecco un esempio pratico che potrebbe aiutare a capire meglio: se una persona ha una colesteromia totale di 240 mg/dL ed una colesteromia HDL pari a 70mg/dL, il suo indice di rischio sarà 3,43, quindi molto basso.
Si tratta quindi di una condizione migliore rispetto a chi ha un indice di rischio cardiovascolare pari a 5,3, quindi medio.
Come diminuire il colesterolo cattivo senza l’ausilio dei farmaci?
Esistono diversi metodi per diminuire il colesterolo cattivo e riuscire ad ottenere un valore medico compreso tra 0 e 5, che è considerato buono, senza ricorrere all’uso di farmaci.
Uno dei più conosciuti, che è anche quello più alla portata di tutti, è quello di diminuire gradualmente l’apporto di grassi saturi e di colesterolo attraverso una correzione parziale o totale dell’alimentazione.
Cosa significa in parole povere? In sostanza vuol dire eliminare tutti quegli alimenti che sono considerati nocivi per la nostra salute, come ad esempio il junk food (ricchissimo di grassi), le merendine, gli insaccati e i cibi ricchi di sale o di grassi e tutti gli zuccheri raffinati.
Per contro invece dovremo prediligere un’alimentazione ricca di fibre, soprattutto di quelle vegetali, pertanto via libera a frutta, verdura e cereali, che oltre a far bene al nostro corpo, consentono anche di perdere peso senza dover ricorrere alla palestra.
Formula colesterolo rischio cardiovascolare, cos’altro bisogna sapere?
Attenzione però: il rapporto tra il colesterolo totale e il colesterolo cattivo non aiuta a stabilire un’adeguata cura terapeutica per ridurre il rischio cardiovascolare, pertanto a tal proposito si dovrà valutare l’assunzione o meno di farmaci che possano intervenire in modo positivo sui valori del colesterolo HDL e del colesterolo LDL.