La depressione soltanto in Europa colpisce 30 milioni di persone. Ma non sempre la causa è da ricercarsi nella psiche, perché diverse malattie organiche possono provocarla o agire da cofattore.
Depressione: la diagnosi precoce è fondamentale
Malattie organiche e depressione: il binomio è più frequente di quanto si creda. Statisticamente, sono le forme più soggette a errori di diagnosi. Si arriva dal medico che, all’elenco dei sintomi, molte volte reagisce con una diagnosi che chiama in causa lo stress, i momenti difficili, etc. Se questo è vero, ci sono però diversi casi in cui bisogna indagare altrove. Farlo è fondamentale. Una diagnosi errata infatti comporta:
- disagio per il malato, che di norma non risolve la depressione dato che a diagnosi sbagliata segue cura sbagliata.
- Mancato riconoscimento della malattia di base, che può aggravarsi, anche notevolmente (e talvolta si tratta di tumori…).
- Peggioramento della depressione: oltre alla sofferenza che comporta, una mancata diagnosi può portare la depressione a cronicizzarsi. Motivo? Le modifiche che alla lunga si verificano nel cervello di un soggetto depresso.
- Costi personali e sociali alti: quando il disturbo è trascurato, il malato può modificare il suo stile di vita in peggio, trascurando il lavoro, la famiglia, gli amici, gli hobbies.
Depressione: un disturbo dalle molte cause organiche
Ma quali sono le malattie che possono provocare la depressione? Ce ne sono moltissime, e in alcuni casi il male oscuro è uno dei primi campanelli di allarme, mentre in altri si instaura in stadi più tardivi. Le patologie più frequentemente responsabili sono le seguenti:
- ipo/ipertiroidismo: Le cose stanno lentamente cambiando, ma ancora oggi le disfunzioni tiroidee vengono bollate come problemi di depressione e ansia. Questo perché sia l’ipo che l’iperfunzione della tiroide provocano dei cambiamenti importanti a livello della psiche. L’ipotiroidismo si associa più spesso a depressione accompagnata da minore reattività mentale e fisica, con apatia e stanchezza, mentre l’ipertiroidismo si accompagna più di frequenti a forme caratterizzate da grande ansia e maggiore irritabilità.
- Altre disfunzioni endocrine: tipica è la depressione a cavallo della menopausa, che data la relazione di norma viene facilmente riconosciuta. Molto più rara è l’associazione con le disfunzioni surrenaliche: malattia di Addison e di Cushing. Sono problematiche infrequenti, ma gravissime se non riconosciute per tempo. All’origine, una minore produzione di cortisolo (Addison) o un suo incremento (Cushing). I sintomi nel primo caso possono essere inizialmente sfumati; accanto alla depressione c’è comunque la stanchezza. Nel secondo caso si può avere ipertensione, nervosismo, obesità, ridotta resistenza alle infezioni. Infine, da non dimenticare l’iperparatiroidismo, malattia che causa un anomalo incremento dei livelli di calcio nel sangue.
- Malattie neurologiche: non di rado fra i sintomi precoci di Alzheimer e Parkinson c’è il male oscuro. Anche in questo caso una corretta diagnosi precoce è fondamentale, per rallentare l’evoluzione di queste gravi malattie degenerative. Analogo discorso per i tumori cerebrali.
- Patologie autoimmuni: fra le tante che si accompagnano alla depressione le principali sono la sclerosi multipla e il lupus eritematoso sistemico. Nella sindrome da fatica cronica la depressione è uno dei problemi più gravi.
- Infezioni sistemiche. Di nuovo, l’elenco è sterminato; fra le più importanti si trovano le epatiti (la depressione può persistere per un certo periodo anche dopo la guarigione), la sifilide all’ultimo stadio, la malattia di Lyme, l’infezione da citomegalovirus e l’AIDS.
- Diabete e malattie epatiche. Il nesso si deve alle alterazioni metaboliche che interessano l’intero organismo, cervello incluso. La gravità della depressione è proporzionale alla gravità della malattia di base. Il diabete scompensato, con ipo e iperglicemia, provoca sofferenza dei neuroni. La cirrosi, lo stadio terminale delle malattie epatiche, porta a intossicazioni da iperammoniemia e alterazioni a livello dei neurotrasmettitori (che regolano l’attività cerebrale), ai quali si sostituiscono falsi neurotrasmettitori come l’ornitina.
Depressione: quanto è diffusa? Sempre più
Le statistiche sulla depressione sono inquietanti: centinaia di milioni di individui lottano contro il male oscuro in tutto il mondo, per un totale di 300 milioni di casi. Le stime sono più accurate a livello dei paesi occidentali, i più colpiti, mentre nelle nazioni in via di sviluppo si registra una minore incidenza della malattia, pur considerando che le statistiche sono più approssimative. Per quanto riguarda questo male, purtroppo, la scienza medica ha ancora molti obiettivi da raggiungere. A differenza di altre patologie come le malattie infettive, calate grazie al progresso della medicina, la depressione è invece in aumento costante. Soltanto nel decennio 2005-2015 si è visto un incremento di casi vicino al 20%. Ma cosa c’è all’origine del male oscuro? La risposta è complessa, perché le cause sono diverse. Predisposizione genetica, problematiche psicologiche o psichiatriche, fattori ambientali, che spesso si intersecano fra di loro. Infine, come descritto, diverse malattie organiche.