Home Relazioni A Christmas Carol: il cattivo che si sente buono.

A Christmas Carol: il cattivo che si sente buono.

Le relazioni umane sono difficili e complicate perché i sentimenti che “muovono” le nostre azioni sono dettati dalla capacità di ognuno di dare e di ricevere.

Il pensiero che tutti  possano redimersi, cambiare e migliorare, accontenta quella parte di noi che aspetta sempre il lieto fine. Mi chiedo se sia mai esistito un Ebenezer Scrooge

Ebenezer Scrooge
Ebenezer Scrooge è il personaggio principale del racconto Canto di Natale, scritto da Charles Dickens nel 1843. Questo personaggio è tirchio, avaro, con un cuore di ghiaccio. Disprezza il Natale che considera solo una perdita di tempo…

Siamo tutti pronti a giudicare e a condannare le cattiverie, l’egoismo e la mancanza di generosità altrui: ma che succede se Scrooge siamo noi? Come funziona la mente del ” cattivo“?

La mente del cattivo è sempre distorta: non è lui l’avaro, è l’altro che gli ha chiesto troppo; non è lui l’egoista, è l’altro che l’ha trascurato; non è lui che sbaglia, sono gli altri che non si comportano bene! In un mondo che procede al contrario il cattivo diventa buono, ed il buono è colui che sbaglia, sempre!

Se Scrooge siamo noi, siamo soli…e la colpa non è nostra: sono sempre gli altri a “mancare” nei nostri confronti. La nostra è un’avarizia di soldi e di sentimenti: non sappiamo dare! Ma la cosa più triste è che chi è Scrooge…non sa di esserlo.

E allora il lieto fine dove sta? Quello lo vediamo al cinema oppure lo leggiamo nei libri: nella realtà ci vorrebbero troppi fantasmi e troppi natali…E poi, il problema non è nostro: noi siamo ” i buoni “!