Il social networking coinvolge quasi 2 miliardi e mezzo di persone in tutto il mondo, utenti più o meno consapevoli di rischi e pericoli.
Al giorno d’oggi è rarissimo incontrare qualcuno che non abbia un account Facebook o che non faccia uso (e molto spesso abuso!) di Whatsapp, Instagram, Pinterest, Snapchat ed altri social. Registrarsi è facile e gratis e questo rende praticamente impossibile resistere alla tentazione di iscriversi. L’uso delle piattaforme sociali presenta indubbiamente lati positivi, ma anche lati molto inquietanti. Vediamone alcuni.
Furto d’identità
Che lo si voglia o no, le informazioni che si postano sui social network diventano visibili e disponibili, purtroppo, anche a hackers e persone malintenzionate. In generale, per furto d’identità si intende l’utilizzo dei dati personali di un individuo per scopi fraudolenti. Nel caso delle piattaforme sociali, una vittima di furto d’identità potrebbe trovare il suo numero di telefono in siti erotici, oppure scoprire che post e messaggi pornografici o comunque indesiderati vengono inviati a proprio nome.
In pratica, il titolare dell’account diventa la marionetta di un truffatore che utilizza la pagina per i suoi sporchi comodi, o anche solo per rovinare la reputazione del titolare dell’account. A tutto c’è rimedio, o quasi. Se scoprite di essere stati vittima di un furto d’identità fate copia e incolla su tutti i post e i commenti incriminati allo sopo di raccogliere prove e presentate una querela alla Polizia di Stato. Potete quantificare e richiedere un risarcimento per i danni morali subiti.
Reati contro minorenni
I ragazzini che utilizzano piattaforme sociali possono essere facilmente preda di pedofili che si aggirano in rete, i quali possono inviare loro una richiesta di contatto e spacciarsi per coetanei o per persone in buona fede. Le loro foto potrebbero essere scaricate e postate su siti pedo-pornografici.
Molti social network, nella sezione Impostazioni consentono di decidere se rendere pubbliche le informazioni che si vogliono condividere, mantenerle private o condividerle solo con gli amici. E’ importante che i genitori aiutino i propri figli a capire che Internet è un’arma a doppio taglio: può rendere la vita più facile ed entusiasmante, se usato bene, e allo stesso tempo può farla diventare un incubo se usato senza conoscerne i pericoli. Possono chiedere ai loro figli il motivo per cui desiderano condividere una certa foto o un certo video e, sopratutto, con chi. Molti social prevedono dei live streaming e in tal caso cioè che avviene (un video, una conversazione ecc…) è dal vivo. I ragazzini potrebbero condividere facilmente informazioni personali all’insaputa di chi sta dall’altra parte dello schermo a guardare.
Dipendenza da social networking
I sintomi tipici di dipendenza dai social network sono: passare ore interminabili al computer o col cellulare in mano, tendenza ad isolarsi completamente dal mondo esterno, visibile ansia da attesa di messaggi in arrivo, evitamento dei contatti sociali dal vivo, irrequietezza, ansia, sensazione di vivere in una realtà parallela.
Spesso, le persone più vulnerabili e predisposte a cadere nella dipendenza sono gli adolescenti. Molti di loro, piagati da un’eccessiva timidezza e bassa autostima, trovano nello schermo di un pc il nascondiglio ideale per dire quello che pensano senza dover sostenere lo sguardo del proprio interlocutore.
Il fatto che, dietro allo schermo riescano a dire (o meglio a scrivere!) ciò che pensano, influisce inizialmente in modo positivo sulla loro autostima, specie se i loro post ricevono consensi. Qui sta il problema! Tale fatto, li porta a preferire il mondo cibernetico alla vita sociale vera e propria, portandoli ad un rifiuto delle relazioni interpersonali dal vivo in cambio di una chat da dietro uno schermo protettore. Qualora si rendono conto, in veri contesti sociali, di non essere in grado di dire quello che sarebbero stati in grado di scrivere nella loro bacheca, è molto probabile che la loro già bassa autostima subisca un attacco che li rende ancor più vulnerabile. Questo può portare ad uno sdoppiamento di personalità: come si appare sui social non è come si appare nelle contesti sociali veri e propri ed è facile che ciò porti a frustrazione, solitudine e depressione.
Invasione della privacy
Il social networking invita aziende, multinazionali e attività commerciali varie ad invadere la privacy degli utenti, in modo da vendere i loro dati personali e guadagnare soldi. Come? Le piattaforme sociali utilizzano algoritmi che rintracciano parole chiave, abitudini di navigazione e molti altri dati presenti nell’account degli utenti allo scopo di piazzare annunci pubblicitari cuciti su misura per loro. Non a caso succede spessissimo che, dopo che un utente ha pubblicato un post o un commento, compare di lato un annuncio pubblicitario guarda caso inerente all’argomento postato dall’utente. Magia? No, strategia di marketing.
Insomma, per trarre le conclusioni, i social media non sono da demonizzare anzi, se usati in modo coscienzioso, possono aiutare a mantenere contatti e amicizie che, altrimenti, sarebbe difficile mantenere. Inoltre (opinione personale!) trovo che i social media ci rendano un pò tutti più creativi e, talvolta, motivati. D’altro canto, ignorarne gli aspetti negativi sarebbe come prendere una medicina senza seguire le indicazioni riportate sul bugiardino: se siamo vittima di seri effetti collaterali possiamo solo recitare un mea culpa.