L’orecchio è un organo delicato, ci permette di carpire informazioni che possono farci comodo, e l’otite esterna è una patologia che può aggravarsi al punto di non farci sentire le stesse cose di prima. Quando riguarda la stagione estiva, specificatamente perché si va al mare, o tutte le stagioni, nel caso un cui si vada in piscina, di mezzo c’è l’acqua, un elemento fondamentale alla nostra vita che può diventare negativo ed essere una concausa dell’otite esterna. Ecco perché viene chiamata anche “Otite del nuotatore”.
Otite esterna: i sintomi
Non è difficile individuare l’otite esterna. Ci sono delle sensazioni che avvertiamo all’improvviso nonostante la patologia è causata da azioni continuate, anche nel breve tempo. Quindi succede che:
- Il prurito che di solito sentivamo nel primo tratto del canale uditivo, diventa persistente in profondità. Pungente!
- L’orecchio, che ci sembrava leggero, tanto da giocarci spesso con le dita, ci appare più pesante, come se fosse pieno di qualcosa.
- Avvertiamo dolore al tatto, soprattutto intorno all’attaccatura dell’orecchio.
- Il fastidio fa venire voglia di inserire qualcosa nel canale uditivo per bloccare tutto. Non fatelo assolutamente!
- Quando muoviamo la mandibola avvertiamo un senso di costrizione e di leggero dolore.
- Se proviamo a inserire un tappo per le orecchie ci sembra che il canale uditivo sia quasi completamente chiuso.
Otite esterna: le cause
Quanto alle cause dell’otite esterna, anche queste risiedono in abitudini di un certo tipo. Vediamo perché:
- Spesso dopo la doccia usiamo i cottonfioc, quei bastoncini dalla testa di cotone che inseriamo in fondo al condotto uditivo convinti di scavare le impurità insieme all’acqua. Niente di più sbagliato, perché per una corretta pulizia dell’orecchio bisogno usarli in superficie, sul padiglione auricolare o al massimo nel primo tratto del condotto. Infatti, andando in profondità, non si fa che spingere cerume e acqua in fondo, portando a un ristagno ideale per i batteri.
- Dunque evitare un frequente passaggio di acqua nell’orecchio. Questo perché il cerume è una sostanza che si gonfia assorbendo l’acqua portando alla formazione di un tappo di cerume. Il rischio è di creare un nido per i batteri e secchezza all’interno del canale. Tra l’altro se il canale è secco non sarà affatto facile espellere il cerume.
- Motivo per cui le frequenti immersioni in mare o in piscina sono sconsigliate a chi è predisposto all’otite esterna o a chi non esegue una corretta pulizia dell’orecchio.
- Anche grattarsi è una causa. In questo modo, oltre a provocare lesioni, spingiamo il cerume impedendo di farlo scorrere verso l’uscita. Oltretutto i batteri sguazzeranno nelle microferite.
- Dunque virus e batteri sono una causa fastidiosa dell’otite esterna.
Otite esterna: i rimedi
Per evitare o sconfiggere l’otite esterna è necessario innanzitutto partire da una buona e giusta pulizia dell’orecchio, che può essere effettuata ricorrendo a delle tecniche del tipo:
- Lo spruzzo di una siringa d’acqua solo in caso di tappo di cerume! Altrimenti se si ha già l’otite si rischia di arrivare a perforare la membrana uditiva. Si toglie l’ago e la si riempie d’acqua o di una soluzione salina, dopodiché, tenendo alzato con le dita il padiglione auricolare si spruzza l’acqua tiepida con un getto non troppo forte. Le alte temperature e la troppo forza possono danneggiare e provocare vertigini. Una volta inserita, la siringa deve essere direzionata verso l’alto per favorire la discesa del cerume.
- Instillando gocce di un farmaco anestetico e allo stesso tempo antibiotico. Per esempio a base di principi attivi come la Lidocaina o la Neomicina.
- Utilizzando oli che fanno da emollienti, quindi rimedi naturali, come l’olio di mandorle o l’olio di arachidi. In questo modo si favorisce anche l’espulsione del cerume in eccesso.
- Ricorrendo a tecniche eseguite da uno specialista. Per esempio il curettage. Il medico utilizzerà un attrezzo dall’estremità ricurva, detto curette, con il quale eliminerà l’eventuale tappo di cerume.
- Attenzione all’uso sconsiderato degli antibiotici. Una terapia troppo lunga può comportare resistenza da parte dei batteri e un peggioramento dell’infezione. Per evitare effetti collaterali come i frequenti episodi diarroici, ricorrete a fermenti lattici vivi durante la cura antibiotica!
Otite esterna: il cuore della questione
Il punto da cui si parte per evitare una diagnosi di otite esterna è dunque quello di evitare la formazione di cerume in eccesso, con conseguente tappo, e il ristagno dell’acqua, con conseguente proliferazione di batteri.