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Come ridurre il gonfiore addominale

Il gonfiore addominale (la classica pancia gonfia), si avverte principalmente dopo i pasti o comunque verso sera, e può avere una serie di cause:

alterata composizione della flora batterica;
stitichezza;
colon irritabile;
intolleranze;
dieta carboidratica;
abitudini errate (chinarsi o lavorare subito dopo i pasti, mangiare troppo in fretta);
ansia e stress.
È quindi prima necessario lavorare su questi aspetti: masticare bene e lentamente, riequilibrare l’alimentazione, moderare il consumo di legumi se si soffre di colon irritabile, reintrodurre le fibre in modo graduale, sottoporsi ai test per l’intolleranza al lattosio, lavorare sull’ansia ecc.

Trattamento del gonfiore addominale

Rimedi per la pancia gonfia
Se la causa è l’intestino pigro si deve agire sul transito rallentato, che favorisce la fermentazione del materiale che permane per lungo tempo nell’intestino. Assumere continuamente lassativi (purganti o antrachinonici), anziché risolvere la situazione, potrebbe alimentarla. I lassativi più forti, infatti, agiscono irritando e infiammando la mucosa intestinale, il che provoca ulteriori scompensi della flora batterica.

Il consiglio è quindi di utilizzarli con cautela, in caso di bisogno estremo e per non più di dieci giorni consecutivi. Piuttosto è bene ricorrere a lassativi più delicati, ad esempio quelli osmotici (contenenti manna, tamarindo e fibre).

Per aumentare l’elasticità intestinale si possono associare estratti dall’azione coleretica (cioè stimolante la produzione di bile, che promuove la peristalsi). Inoltre sono validi gli accorgimenti da sempre consigliati per combattere la stitichezza: aumentare l’introito di liquidi, cambiare le proprie abitudini alimentari e di vita.

In ogni caso, quando si parla di gonfiore addominale, è sempre necessario un trattamento con fermenti lattici per riequilibrare la microflora intestinale. Non è il caso di ricorrere a fermenti troppo generici (come quelli delle pubblicità); meglio chiedere all’erborista o al farmacista qualcosa di specifico: esistono miscele di ceppi batterici (probiotici) studiate per la stitichezza, il colon irritabile o il gonfiore primario. Consumare yogurt non è sufficiente: i suoi fermenti non sono in grado di colonizzare la mucosa intestinale come invece fanno i formulati probiotici.

I fermenti lattici oggi sono formulati anche per soggetti intolleranti a glutine e lattosio: il termine “lattico” si riferisce al metabolismo del fermento, che produce acido lattico.

Ovviamente regolarizzare una microflora alterata richiede tempo: il trattamento va protratto per almeno un paio di mesi prima di poterne valutare i risultati.

Nel frattempo è bene associare qualche antifermentativo per ridurre la proliferazione di batteri gasogeni. Esistono svariati prodotti carminativi (a base di anice, finocchio, coriandolo, cumino ecc. che riducono la proliferazione batterica) oppure assorbenti (carbone vegetale, argilla verde). Molti sono i prodotti combinati (azione carminativa + assorbente). Il carbone vegetale può irritare gli intestini più sensibili, per esempio quelli soggetti a colon irritabile, e può esacerbare la stitichezza se non assunto con molti liquidi (poiché fa da spugna nel lume intestinale).

Una volta trovata la combinazione adatta non resterà che armarsi di costanza e pazienza per almeno un paio di mesi. A meno di casi particolari (il colon irritabile, per esempio, è difficile da debellare) un’alimentazione corretta unita a una gestione della vita meno sedentaria e a un’integrazione combinata può ridurre efficacemente la pancia gonfia.