Considerato da sempre un alimento energetico e nutriente (buon vino fa buon sangue), il prodotto dell’enologia è uno degli alimenti complementari più amati nel mondo.
Il vino rappresenta da secoli una parte integrante della dieta mediterranea, in particolare nel nostro paese dove la tradizioni vitivinicola è la più nota al mondo insieme a quella francese, e ogni anno dà vita a produzioni notevoli, esportazioni, con l’impiego di migliaia di addetti, in continua formazione tramite corsi sull’enologia, corsi per sommelier o sul wine marketing e l’export.
Nutrimento e sostanze presenti nel vino
Valutato come nutriente, appetibile oltre che facilmente assimilabile, il vino può scindersi in sostanze molto più semplici da metabolizzare.
Prima di tutto, il componente principale è l’alcol etilico che viene assorbito dall’organismo (stomaco e intestino), passando nel sangue in circa 15 minuti se si beve a digiuno. Se il corpo ha assunto del cibo l’assorbimento sarà più lento, fino a 3 ore, e in particolare con alimenti a base di farinacei o grassi.
L’importanza e i benefici del vino nell’alimentazione, però, sono soprattutto dovuti ai componenti secondari, oltre 250, che svolgono azioni importanti per l’apparato digerente come la stimolazione della secrezione della saliva, che favorisce la digestione dei cibi ricchi di amido, oppure la secrezione gastrica di acido cloridrico e pepsina, che facilita invece la digestione delle proteine.
L’alcol etilico agisce anche su fegato, stimolando la secrezione di bile e il suo smaltimento, ottimi per la digestione dei grassi – inoltre, riduce la calcolosi biliare. È necessario prestare attenzione alle azioni del vino sul fegato, però, perché in grandi quantità può peggiorare lo stato di alcune patologie croniche come la cirrosi epatica.
L’azione della malvidina, presente nei vini rossi, è antisettica e nota fin dall’antichità contro l’influenza o contro i germi di alcune malattie. Fin dall’antichità il vino ha curato le malattie da raffreddamento, specie se riscaldato, visto che i tannini contrastano i virus e la loro diffusione.
Ad oggi, tempi in cui per contrastare le patologie virali ci sono altre soluzioni farmacologiche, il vino riserva la sua azione protettiva soprattutto contro l’arteriosclerosi, grazie ai polifenoli, sostanze contenute nel vino rosso.
I polifenoli
Si tratta di flavoni, procianidine, catechine e resveratrolo – sostanze che proteggono dal rischio trombosi, embolie, infarti e ipertensioni. Dilatano i vasi sanguigni e diminuiscono il colesterolo “cattivo”, grazie ad un’azione rafforzata della vitamina C che depura le arterie dai depositi di grasso.
I polifenoli si fissano sulle arterie e impediscono che le proteine che costituiscono la parete interna dell’arteria, si danneggino. Soprattutto, le sostanze minerali che il vino apporta alla nostra alimentazione, sono importanti per la formazione di cellule e tessuti (ossa, sangue e nervi) e sull’umore.
Da questo punto di vista, molti bevitori e appassionati del mondo vinicolo, ben sanno che l’alcol in dosi moderate ci rende più sicuri, rilassati, diminuisce ansie e tensioni emotive, determinando un effetto ottimale sulla disposizione psicologica e sulla comunicazione.
Il buon umore che il vino mette, deriva dalla reazione tra alcol e sostanze oppiacee interne al nostro corpo come la serotonina e le catecolamine – regolatori dell’umore e dell’appetito.
Insomma, come dicevano gli antichi e noi all’inizio dell’articolo, buon vino fa buon sangue nel vero senso dalla parola, e anche buon umore!