Coloro che sono alla ricerca di un buon metodo per perdere peso molto probabilmente si imbatteranno nel metodo chiamato digiuno intermittente (IF) che di recente ha riscosso un certo successo tra gli amanti delle diete. Il digiuno intermittente in realtà è una pratica molto più antica di ciò che si pensa, la maggior parte degli esperti lo fanno risalire ai primordi della storia dell’uomo.
La dieta intermittente veniva consigliata da Ippocrate già nel 400 a.C.
Già nel 400 a.C Ippocrate sosteneva e consigliava la pratica del digiuno intermittente ai suoi pazienti, dicendo che il cibo in eccesso alimentava non tanto l’organismo quanto le malattie. Anche uno dei padri fondatori d’America, Benjamin Franklin, disse «il migliore di tutti i farmaci è il riposo e il digiuno».
In passato molti grandi intellettuali hanno sostenuto la validità del digiuno intermittente a scopi terapeutici, in quanto pare che questo prevenga o migliori particolari condizioni mediche. Fra i medici professionisti spicca il nome del dottor Herbert Shelton di Sant’Antonio in Texas che ha aperto una vera e propria scuola della salute nel 1928 nella quale sono stati aiutati circa 40000 pazienti che hanno riacquistato la salute in tempi da record.
Ma anche se il digiuno è una pratica antica di migliaia di anni è solo di recente che i medici esperti stanno iniziando a scoprire quanti benefici per la salute vanti il digiuno intermittente e in particolare quanto i suoi effetti si possano riscontrare nell’ambito della perdita di peso.
Ma quali sono nello specifico i benefici del digiuno intermittente?
I sostenitori di questo nuovo metodo asseriscono che il digiuno intermittente offra particolari vantaggi, vediamoli di seguito nel dettaglio.
1. Digiuno intermittente per la perdita di peso
La perdita di peso grazie al digiuno intermittente si può ottenere in due modi: in primo luogo grazie alla riduzione dell’apporto calorico, componente questa fondamentale in qualsiasi dieta mirata alla diminuzione di peso. In secondo luogo il digiuno intermittente aumenta i livelli dell’ormone della crescita, innalza i livelli di noradrenalina e abbassa quelli dell’insulina. Questo mix di effetti aiuta l’organismo ad accelerare la ripartizione del grasso corporeo in eccesso e a convertirlo in energia benefica.
Un recente studio scientifico ha inoltre dimostrato che il digiuno intermittente contribuisce a ridurre il peso corporeo dal 3 all’8% fra le 3 e le 24 settimane e inoltre riduce il giro-vita dal 4 al 7%.
2. Digiuno intermittente per la salute del cuore
Le malattie cardiache sono una fra le principali cause di morte in tutto il mondo e sono determinate da diverse cause e fattori di rischio a cui chiunque è esposto ogni giorno. Il digiuno intermittente agisce proprio abbattendo alcuni di questi fattori di rischio diminuendo le probabilità di sviluppare malattie e patologie cardiache. Si ritiene che adottare una dieta basata sul digiuno intermittente sia utile per migliorare i livelli di zucchero nel sangue, la pressione arteriosa, i marker infiammatori, i livelli del colesterolo totale e di quello LDL e i trigliceridi nel sangue.
3. Digiuno intermittente per combattere il cancro
Studi sugli animali in laboratorio hanno dimostrato che fra gli effetti del digiuno intermittente vi sia anche quello di facilitare la guarigione dal cancro. Scientificamente tale studio non è stato ancora accreditato sull’uomo anche se i test sui pazienti hanno dimostrato che questo contribuisca ad alleviare gli effetti collaterali della chemioterapia.
4. Digiuno intermittente per combattere il diabete di tipo 2
La scienza medica insegna che riducendo la resistenza all’insulina nell’organismo si riduce il rischio di contrarre il diabete di tipo 2 e ciò avviene in maniera naturale adottando una dieta come quella del digiuno intermittente. Gli studi che sono stati effettuati sull’uomo dimostrano che tale metodo abbassa notevolmente i livelli di zucchero dal 3 al 6% mentre quelli di insulina vengono ridotti dal 20 al 31%.
5. Digiuno intermittente per vivere più a lungo
Le indagini scientifiche hanno dimostrato che riducendo il cibo con la pratica del digiuno intermittente, e dunque adottando un’alimentazione basata sulla riduzione dell’apporto calorico, si allunga la durata media della vita. Tale studio ha anche scoperto che gli animali da laboratorio che sono stati sottoposti al digiuno intermittente sono vissuti l’83% in più rispetto a quelli alimentati normalmente.
Le ricerche sul digiuno intermittente sono tutt’ora in corso, ma le prove a sostegno della validità del metodo aumentano così come i risultati dimostrabili che vengono ritenuti sempre più incoraggianti e positivi. Le indagini pubblicate dal Proceedings of the National Academy of Sciences hanno preso in esame i diversi modelli alimentari da un punto di vista evolutivo e hanno concluso che l’abitudine di consumare tre pasti al giorno più due spuntini, uno a metà mattina ed uno a metà pomeriggio siano anomali per l’uomo per quanto invece vengano presentati dalla società come l’alimentazione di un normale essere umano. La storia insegna che gli antichi cacciatori e raccoglitori avevano un’alimentazione molto simile a quella oggi definita digiuno intermittente, lo studio conclude dunque che gli esseri umani sono normalmente predisposti a questo metodo.
La ricerca scientifica inoltre fornisce chiare prove sugli effetti benefici che il digiuno intermittente ha per prevenire e curare particolari condizioni patologiche come le malattie cardiache, il diabete, il cancro e anche malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson. Il digiuno intermittente permette all’organismo di rispondere meglio allo stress in modo che il corpo possa aumentare la velocità di rimozione e sostituzione delle molecole danneggiate, ridurre le infiammazioni e mantenere sotto controllo la proliferazione di cellule cancerose.
Naturalmente non bisogna pensare che limitare la quantità di cibo basandosi esclusivamente sulle restrizioni sia benefico, infatti la diminuzione delle calorie va scelta principalmente allo scopo di ridurre il peso corporeo, piuttosto se invece l’obiettivo è quello di giovare all’organismo e contribuire a migliorare la propria salute è necessario adottare un particolare tipo di restrizione, mirata appunto alla salute più che al calo ponderale del peso. Esistono infatti diversi tipi di digiuno, alcuni tra l’altro parecchio dannosi, mentre invece il digiuno intermittente rientra, sempre secondo gli studi, fra i metodi benefici. Il digiuno intermittente agisce sia sul benessere fisico sia su quello mentale e numerose ricerche mediche si sono appunto concentrare sugli effetti di questo sul cervello analizzando sia patologie gravi sia condizioni più normali, come il miglioramento della memoria e la guarigione da lievi traumi. Il digiuno intermittente inoltre sembra essere efficace anche per ridurre i danni causati da ictus e per rallentare la degenerazione causata dalla malattia di Huntington, non va inoltre scordato di aggiungere che aiuta a combattere varie forme di depressione.
Il digiuno intermittente non è da considerarsi una vera e propria dieta ma più che altro uno stile di vita da affiancare alla propria quotidianità, uno stato mentale insomma basato sulla semplicità e sul controllo si se e dei propri impulsi. Sono due a tal proposito gli elementi fondamentali che bisogna prendere in esame prima di decidere di adottare uno stile alimentare basato sul digiuno intermittente, primo fra tutti quello di consultare un medico che, viste le generali condizioni di salute, autorizzi i pazienti a provarlo dal momento che in un primo tempo la riduzione dell’apporto calorico potrebbe più che curare, influire negativamente sulla salute laddove siano preesistenti particolari condizioni. La dottoressa Catherine Collins, primario del reparto di dietologia presso l’Ospedale San Giorgio a Londra, ha specificato che il digiuno intermittente potrebbe essere fisiologicamente adatto ad alcune pazienti piuttosto che ad altri. Le donne nello specifico sembrano essere naturalmente più predisposte degli uomini a soffrire di alcuni effetti collaterali come l’insonnia e l’aumento dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, dati appunto dalle consecutive ore di digiuno.
Il nocciolo della questione è dunque determinare se sia proficuo effettuare o meno un tentativo, gli esperti, a tale quesito rispondono con precisi consigli e indicazioni. I medici consigliano di adottare il digiuno intermittente per 24 ore al massimo per poi riprendere la normale alimentazione e via di seguito. Un’altra teoria invece propone di seguire una dieta normale per cinque giorni a settimana e abbassare l’apporto calorico di 500 Kcal per le donne e di 600 kcal per l’uomo per due giorni consecutivi su sette. E’ bene ricordare che i benefici del digiuno intermittente possono essere raggiunti solo se lo si pratica con regolarità e con costanza, non resta dunque da chiedersi se si è disposti a cambiare il proprio modo di mangiare in maniera permanente per giovare di tutti i benefici garantiti nel lungo periodo dal questo stile alimentare.
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