L’Alzheimer rappresenta la causa più comune di demenza in Italia.
Il morbo di Alzheimer influisce sulle capacità cognitive della persona, vengono colpite le aree cerebrali del cervello come la memoria, il pensiero, la logica. Per tali motivi è importante non sottovalutare i 7 campanelli d’allarme.
L’Alzheimer è una malattia degenerativa, i cui segnali iniziali sono spesso sottovalutati. Con il suo progredire però, la persona ha difficoltà a svolgere le normali funzioni quotidiane, dimentica facilmente eventi recenti e nomi di familiari, ha evidenti difficoltà di linguaggio, tende a perdersi e a mostrare disturbi di comportamento. Ogni anno si contano 4,6 milioni di nuovi casi di demenza, di cui il 70% è legato all’Alzheimer. L’incidenza aumenta con l’età, tra i fattori di rischio, incide la genetica, lo stile di vita, e l’ambiente circostante.
Vediamo quali sono i 10 campanelli d’allarme da non sottovalutare:
- AMNESIE: Uno dei segnali più comuni dell’Alzheimer è la perdita di memoria. Il soggetto inizia ad avere difficoltà nel ricordare eventi recenti, o nomi di familiari a lui vicini.
- DISTURBI NEL LINGUAGGIO: Altro campanello d’allarme è il disturbo del linguaggio, un evidente difficoltà nel denominare un oggetto pur riconoscendolo, o un’incapacità di esplicare parole in un concetto che si ha in mente.
- DIFFICOLTA’ NEL RAGIONAMENTO: L’alzheimer comporta delle difficoltà di ragionamento di piccoli e semplici calcoli di logica, saper condurre un discorso logico, e l’incapacità di gestire il proprio denaro.
- DISORIENTAMENTO: Il soggetto inizia a perdere il senso delle date, a non ricordare i giorni della settimana e a confondersi facilmente.
- DISORIENTAMENTO SPAZIALE: I percorsi abituali, come la strada di ritorno verso casa diventano sempre più difficili, così come i percorsi in auto generando uno stato confusionale.
- IRRITABILITA’ E DELIRIO: Altro campanello d’allarme dell’Alzheimer è l’irritabilità. Sono frequenti gli episodi di irascibilità, con comportamenti deliranti di tipo persecutorio.
- APATIA: Si riscontra un perdita di interesse verso le perdita care e verso quelle attività piacevoli. Il soggetto può iniziare a rinunciare alle attività sociali e relazionali, interessi, progetti di lavoro o attività sportive tralasciate.
