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Addio a Luciana Alpi, la madre della giornalista Ilaria Alpi, uccisa insieme al collega in Somalia

Addio alla madre di Ilaria Alpi, la giornalista uccisa uccisa in Somalia. La donna cercava da 24 anni la verità sull’omicidio della figlia che ancora oggi rimane un mistero

Luciana Alpi

Tutti conosciamo la storia di Ilaria Alpi, la giornalista del tg3 uccisa a Mogadiscio in Somalia insieme al suo operatore il 20 Marzo del 1994. Ancora oggi non si conoscono gli assassini e la sua morte rimane un mistero, che la madre ha cercato di scoprire in questi lunghi 24 anni.

L’addio alla mamma di Ilaria Alpi e la sua ricerca per la verità

Luciana Alpi aveva 85 anni e a dare la notizia della sua morte è il vicedirettore di Raiuno, Andrea Vianello con un tweet:

“È morta Luciana Alpi. Non hai mai smesso di lottare per la verità e la giustizia per Ilaria. Era una combattente piena di dolore ma anche di forza e di dignità. Le volevo bene e l’italia le deve ora ancora di più l’individuazione degli assassini di sua figlia e dei loro mandanti”.

Luciana Alpi non ha mai smesso di cercare la giustizia e grazie alla sua ostinazione e capacità di verificare ogni notizia, ha alzato il polverone di ipocrisia e occultamento. Non si è mai rassegnata alla morte della figlia. Troppe contraddizioni e lacune nelle testimonianze offerte, troppe omissioni da parte degli stessi inquirenti che probabilmente nascondono un movente molto più grande del semplice duplice sequestro. Lei intuì subito che c’era qualcosa che non andava: i depistaggi fin da subito e l’autopsia negata sul corpo. La brillante giornalista stava seguendo il traffico di armi in Somalia. Aveva scoperto il gioco su due filoni: da un lato fornivamo assistenza e sostegno alla pace e dall’altro fomentavamo la guerra civile provvedendo armi ad uno dei clan in lotta.

Tentativi di depistaggio, e false testimonianze

La Procura alla fine cercò di chiudere il caso, accusando un somalo di sequestro, incastrato dalla testimonianza di un suo connazionale di essere l’esecutore materiale del delitto. L’imputato venne condannato ma recentemente grazie alla smentita dello stesso testimone, è stato nuovamente processato e assolto. Luciana Alpi è sempre stata convinta della sua innocenza, come il frutto dell’ennesima serie di depistaggi. Lo affermava con convinzione e certezza di chi sa’ di essere nel giusto, ma allo stesso tempo con l’amarezza di aver perso fiducia nella giustizia italiana. Un anno fa, Luciana aveva annunciato la fine della ricerche e dell’organizzazione di eventi in onore di Ilaria. Il motivo è il “Dolore e umiliazione di formali ossequi”. “Ho deciso di astenermi d’ora in avanti dal frequentare uffici giudiziari e dal promuovere nuove iniziative”, aveva dichiarato. “Non verrà però meno la mia vigilanza contro ogni altro tentativo di occultamento“.

In un’intervista aveva spiegato: “Questa vicenda non riguarda solo la nostra famiglia. Riguarda chiunque, nel nostro Paese, creda nella verità è nella giustizia. Sono anni che aspetto e spero che sentenze e giudici facciano emergere la verità, ma è tutto inutile perché dietro le quinte ci sono persone che cercano di occultare e nascondere. Non ricordo neppure le numerosi solenni promesse che ho ricevuto”.

Promesse che purtroppo non sono mai state mantenute e che hanno segnato tutta la sua vita, che hanno pesato come un macigno sulla sua salute già provata da sofferenze cardiache.