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Biologico per ripulirsi dai pesticidi

Quando in tv sentiamo parlare di pesticidi e cibi contaminati da essi non prendiamo mai la cosa sul serio, pensiamo infatti che sia tutto un disegno costruito alla perfezione per imporre campagne a pro biologico di ogni genere, quindi la vediamo semplicemente un’operazione di marketing, una tecnica meno invasiva atta a preparare bene il terreno su cui fare attecchire il seme di prodotti apparentemente più sicuri. Purtroppo non è sempre così, ciò viene dimostrato da uno studio su di una famiglia che ha consumato solo biologico per due settimane osservando quali cambiamenti tutto ciò potesse portare in meglio sulla salute di ogni singolo componente della stessa. Grazie a questi studiosi, interessati a temi così delicati, è possibile dimostrare come avveleniamo il nostro organismo semplicemente ingerendo prodotti acquistati anteponendo la convenienza economica alla nostra stessa salute. Vediamo di capire qualcosa in merito a questa grave situazione.

IL FAMOSO GLIFOSATO
Se ne discute da tempo nelle stanze dei bottoni, se ne parla in maniera avvolte anche inquietante, ma ancora nessuno fa nulla di concreto per ridurne l’utilizzo. Esistono diversi contributi scientifici che attestano le ricadute negative sull’ambiente e la salute dei consumatori ma nulla sembra servire. Ad esempio gli studiosi, Don Huber e il coautore G.S. Johal, in una pubblicazione del 2009 sull’European Journal of Agronomy, misero tutti in guardia sull’uso in larga scala del prodotto in questione, sostenendo che questo avrebbe portato un aumento significativo della severità di diverse malattie delle piante creando anche una sorta di stallo sui nutrienti del suolo, rendendoli non disponibili.

Lo stesso Huber, alla domanda: il glifosato è “benigno per l’ambiente”? Huber rispose, assolutamente no, è solo il più importante fattore agronomico che predispone alcune piante sia alle malattie sia alle tossine. Queste tossine possono produrre un impatto serio sulla salute degli animali e dell’uomo? Huber: “Le tossine prodotte possono infettare le radici e la spiga o pannocchia della pianta e possono essere trasferite al resto della pianta.” E aggiunse: “Il livello delle tossine nella paglia può essere alto abbastanza da rendere il bestiame, come mucche e maiali, sterile.”

Questa è solo una delle tante sostanze usate oggi per aumentare le produzioni ed abbassare i prezzi dei prodotti, purtroppo ne esistono tanti altri, alla luce di ciò siamo noi i veri protagonisti con le nostre scelte, da questo bisogna partire per indirizzare il mercato ed incentivare con il nostro contributo chi produce in maniera naturale a scapito delle quantità e quindi dei guadagni. Come sempre anche in questo caso vale la pena sottolineare che non è possibile affrontare in maniera esauriente, in così poche righe, un argomento tanto delicato quanto importante. Nel contempo non si può e non si deve generalizzare, gli agrofarmaci infatti rappresentano un’ancora di salvezza per proteggere moltissime varietà, alla pari di ciò che succede per i comuni farmaci che il medico prescrive affinché una semplice infezioni non si trasformi in una letale setticemia. Il punto cruciale rimane il controllo di tutta la filiera, non è pensabile che determinati prodotti siano utilizzati dai non addetti ai lavori in contesti del tutto fuori controllo sia per ciò che riguarda l’acquisto che per il successivo utilizzo in campo.

I RISULTATI DALLA FAMIGLIA CHE HA ASSUNTO SOLO  BIOlOGICO    

 L’esperimento organizzato da Federbio e Cambialaterra.it ha dimostrato che due settimane di dieta a base di prodotti biologici certificati, elimina del tutto le tracce di pesticidi e glifosato riscontrate prima della dell’inizio dell’esperimento nelle urine. Questo risultato pone nuovi interrogativi inquietanti, pensando all’eccessivo utilizzo di certi elementi, ma anche speranza  per coloro che credono in un mondo pulito fatto di prodotti poco appariscenti ma dall’inestimabile valore biologico.