Home SALUTE Anastomosi cefalosomatica: è fantascienza?

Anastomosi cefalosomatica: è fantascienza?

É già da qualche mese che se ne sente parlare e che la faccia del principale idatore del progetto, il neurochirurgo italiano Sergio Canavero, è nota, per via di riviste -più o meno scientifiche- e interviste rilasciate in tv. Canavero si è prefisso un grande obiettivo: realizzare un’anastomosi cefalosomatica ossia unire la testa di una persona costretta a vivere in un corpo malato (es: un paziente affetto da tetraplegia) al corpo di un individuo sano ma la cui testa risulti cerebralmente morta (può succedere dopo un forte trauma cranico da incidente stradale o da ictus).

Interessata da sempre a temi medici e alle grandi innovazioni scientifiche che si pongono come obiettivo principe il valicare i limiti esistenti, lo scorso anno, comprai “Il cervello immortale”.

medico

Questo libro, scritto da Canavero stesso, racconta la sua storia di specialista da sempre appassionato di fantascienza e soprannominato, da quando è noto il suo particolare progetto, “dottor Frankenstein”. É da 30 anni che sperimenta tecniche d’avanguardia finalizzate al compimento del suo ambizioso obiettivo. Per citarne solo alcune, è stato il primo nel 1994 a curare il dolore centrale attraverso la stimolazione della corteccia somato-sensoriale e nel 2008 a risvegliare una ventenne in stato vegetativo permanente attraverso l’elettrostimolazione.

Riguardo l’anastomosi cefalosomatica, alcuni aspetti del piano, da un punto di vista tecnico, sembrano possibili: preservare, ibernandoli, il cervello del ricevente e il corpo del donatore in attesa del trapianto (studi al riguardo erano già stati svolti dal neurochirurgo Robert White), riattaccare i vasi sanguigni e i muscoli, controllare le reazioni avverse del sistema immunitario. Il “paziente zero” è già noto, il chirurgo principale che affiancherà Canavero -Xiaoping Ren, chirurgo ortopedico della Harbin Medical University che ha effettuato trapianti di testa su animali- pure, il personale richiesto per permettere che due equipe lavorino in simultanea è stimato essere di 150 persone, la data è stata fissata per la fine del 2017.

Tuttavia da un punto di vista etico, sembra non essere realizzabile: mancano la sperimentazione e i dati per eseguire quello che, più che un trapianto di testa, è un trapianto totale di corpo. Quindi l’intervento presenterebbe rischi enormi che le conoscenze attuali non permetterebbero di arginare. Specialmente per quanto riguarda la connessione delle fibre nervose del midollo spinale. Canavero rassicura portando la sua soluzione a ciò: tagli netti effettuati con un bisturi particolare per recidere in modo molto preciso le fibre del midollo, e una sostanza, il glicole polietilenico, che agirebbe come una sorta di colla per facilitare la ricrescita dei nervi.

Nonostante questo, risulta difficile trovare una nazione che “ospiti” l’intervento e che non opponga principi etici alla sua realizzazine. Altrettanto difficile è trovare i finanziamenti. Così il neurochirurgo fa appello ai miliardari russi e al fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg.

Il neurochirugo garantisce una probabilità di buona riuscita del 90%. Se l’intervento andrà a buon fine, si porranno ulteriori questioni: l’uomo può essere davvero considerato come un insieme di pezzi? Che prezzo ne pagherà la psiche del ricevente: siamo sicuri che l’idea di vivere con il corpo di un morto equivalga alla realtà stessa? E conoscendo il traffico che c’è dietro al commercio di organi, c’è chi si chiede se in futuro, qualcuno, per dare un benessere economico alla sua famiglia, sarà disposto a “immolarsi” o ad uccidere per speculare sulla morte altrui.

Bibliografia:

“Il cervello immortale. L’incredibile diventa possibile: un neurochirurgo racconta le nuove terapie che trasformeranno la nostra vita”. Sergio Canavero. Sperling & Kupfer.

Sitografia:

http://www.focus.it/scienza/salute/trapianto-di-testa-chirurgo-cinese-si-dice-prontohttp://www.tgcom24.mediaset.it/salute/primo-trapianto-di-testa-su-una-scimmia-effettuato-da-un-italiano_2155630-201602a.shtml