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Leva finanziaria tra bilancio e finanza aziendale

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La Borsa valori, in Italia, tradizionalmente, Piazza Affari, costituisce una grande opportunità per molte imprese in quanto assomma in sé due grandi vantaggi:

1. Consente alla compagine societaria e quindi ai singoli soci, specie se di maggioranza, di finanziare la propria azienda senza dover diluire eccessivamente la propria quota, e quindi mantenendo il controllo dell’impresa.

2. Il fatto stesso di essere una società quotata rappresenta uno status a cui molte società aspirano, in quanto, ha un ritorno in termini di visibilità e quindi di pubblicità,notevole. il che, poi le consente di ottenere benefici anche nei rapporti commerciali, innescando un circolo virtuoso a tutto vantaggio dell’azienda.

D’altra parte, operare ed essere presenti in Borsa comporta anche dei rischi, che chi desidera quotarsi deve valutare attentamente in anticipo ( un successivo articolo prenderà in considerazione i rischi tipici della quotazione in Borsa).

La leva finanziaria, che prendiamo qui in considerazione, è un indice grezzo dell’indebitamento dell’impresa, che entra poi nel calcolo del ROE, ed è  data dal rapporto tra tutti gli impieghi, quindi il Capitale proprio + Capitale di terzi/ Capitale proprio quindi Impieghi/Capitale proprio.

Da questo rapporto possiamo vedere che se la leva finanziaria è inferiore o uguale ad 1 vuol dire che l’azienda non utilizza Capitale di terzi. Quando il rapporto  di indebitamento descritto dalla leva finanziaria si assesta, invece, su un valore compreso tra 1 e 2, l’azienda ha un buon mix tra capitale proprio e capitale di terzi. Un valore della leva finanziaria superiore a 2 indica che l’azienda è eccessivamente esposta verso l’esterno, e quindi crescerà anche il suo livello di rischio proporzionalmente.

La leva finanziaria o leverage e in particolare quello che viene definito effetto leva viene utilizzato, nelle speculazioni borsistiche, per ottenere alti rendimenti in breve tempo, ma comporta anche elevati rischi per contro.

Un esempio chiarirà il meccanismo dell’effetto leva: Mettiamo che ci siano delle azioni, ad esempio Fiat, del valore di 1€ l’una e noi possiamo acquistare pacchetti minimo da 1000 azioni. Questo vorrebbe dire che dovremmo spendere 1000€. Diversamente ci sono società che consentono all’investitore di sfruttare l’effetto leva, offrendo, ad esempio di utilizzare un rapporto di leva di 10 a 1. Rimanendo nell’esempio, in pratica queste società ci chiedono di investire 100€ ( rapporto 10 a 1) e se il titolo cresce ad esempio del 10%, e quindi il pacchetto passa da 1000 a 1100, ci vengono riconosciuti i 100€. Avendo investito solo 100€ il vantaggio in termini di rendimento è evidente.

Il rovescio della medaglia, è  che se invece il titolo perde, ci viene attribuita anche la perdita come se avessimo acquistato 1000 azioni, quindi anche le perdite vengono amplificate.

Perciò valutate bene se volete usare questo strumento per operare area sul mercato di Borsa.

La leva finanziaria è direttamente collegata ed entra nella formula del ROE, che considereremo nel prossimo articolo.