L’icona della tv italiana, che ha appassionato intere generazioni compie 75 anni. Ripercorriamo la sua incredibile storia
Raffaella Carra’ compie 75 anni e non ha bisogno di presentazioni: lei è stata la colonna portante del piccolo schermo, appassionando intere generazioni di italiani.
Gli esordi fino ai successi come Canzonissima, Tuca Tuca
Raffaella Maria Roberta Pelloni suo vero nome, nasce il 18 giugno del 1943 a Bologna in pieno bombardamento. I suoi esordi non sono affatto facili, ma determinata com’è debutta a soli nove anni nel 1950 al cinema nella pellicola “tormento del passato”. Poi passa in radio e nella trasmissione “Raffaella col microfono a tracolla”, e nel 1962 con “paroliere questo sconosciuto”. Ma la svolta avviene nel 1969 con la trasmissione “Io, Agata e tu”. Da allora Raffa approda in te accanto al grande Corrado in “Canzonissima”. Il suo esordio davanti al grande pubblico e la sua sintonia convince i dirigenti Rai della sua capacità di stare sotto i riflettori. Ma Raffaella contribuisce a creare una nuova tendenza cin fatto di moda: lo “scandalo” dell’ombelico scoperto nel Tuca Tuca del 1971.
Il 1974 è un anno importante perché duetta con la grande Mina nella trasmissione “Milleluci”. La sua carriera procede a ritmo veloce con la prima trasmissione in onda a mezzogiorno “Pronto Raffaella” nel 1981. Poi è la volta della fortunata “Carramba! Che sorpresa”, il primo varierà con protagoniste le storie della gente comune e uomini come valletti. Fino ai giorni nostri con la partecipazione in veste di giudice al talent di “the voice” nel 2013.
Insomma una donna forte, determinata e instancabile come affermava il suo maestro e compagno di 11 anni più grande, Gianni Boncompagni con il quale aveva instaurato un rapporto intenso.
Da sempre icona gay
Ma Raffaella Carrà è anche icona gay. Lei stessa non ha mai compreso fino in fondo le ragioni dell’essere considerata un punto di riferimento per il mondo omosessuale. Lei stessa aveva espresso il dubbio: “la verità è che morirò senza saperlo. Sulla tomba lascerò scritto: “Perché sono piaciuta tanto ai gay?”. Forse per la sua storia personale. Per essere cresciuta da sole due donne, la mamma e la nonna, forse per l’assenza del padre e per aver frequentato da ragazzina amici gay. In qualche modo la sua storia ha poi influito è determinato la sua concezione liberale del mondo dei gay. D’altra parte i gay la amano per la sua allegria, e per aver contribuito ad abbattere i pregiudizi.